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Le pagelle della Formula 1: Lando e Max da applausi, disastro Ferrari, Kimi si farà

Dopo una delle stagioni più combattute degli ultimi anni, vediamo come si sono comportati i protagonisti della F1. Oltre al trionfo della McLaren, bene Antonelli e Leclerc. Bocciati sia Hamilton che la Ferrari

Le pagelle della Formula 1: Lando e Max da applausi, disastro Ferrari, Kimi si farà

Dopo il finale emozionante di una stagione tra le più combattute negli ultimi anni della Formula 1, tempo di festeggiare il doppio trionfo della McLaren e valutare a caldo come si sono comportati gli altri protagonisti della categoria regina dell’automobilismo mondiale. È stato un anno di conferme, di consacrazioni, di promettenti passi avanti ma anche di occasioni mancate e di preoccupanti involuzioni. Vediamo quindi come è andata la stagione 2025 dei grandi della Formula 1 nel nostro solito pagellone di fine anno.

Verstappen, campione hors categorie (9)

L’obiettivo di inizio stagione era di quelli che fanno tremare i polsi: portare a casa il quinto titolo consecutivo ed eguagliare il record di Schumacher. Farlo con una Red Bull non più dominatrice e contro una McLaren in stato di grazia sembrava impossibile ma Max Verstappen ha confermato che quando il gioco si fa duro lui è sempre pronto a dare il meglio. La rimonta impossibile non è riuscita per soli due punti ma l’olandese ha vinto più gare, conquistato più pole e fatto più giri in testa di tutti i rivali. Scusate se è poco.

F1 Abu Dhabi Verstappen

Invece dell’ennesima, noiosissima lotta intestina in casa Papaya, gli amanti della Formula 1 si sono goduti una battaglia all’arma bianca fino all’ultimo giro, grazie soprattutto all’immenso talento di un campione che è come certe salite al Tour de France, hors categorie. Alla fine resta l’amaro in bocca per un’impresa sfumata per alcuni dettagli ma questa stagione ha consegnato a Max la consapevolezza che rimane ancora oggi il pilota più forte in circolazione. Il tempo per riaprire la bacheca e continuare ad inseguire i grandissimi dell’automobilismo certo non gli manca.

Norris, più forte della pressione (7,5)

Considerato come, per lunghi tratti della stagione, la sua McLaren fosse nettamente la vettura più veloce del lotto, la tentazione di considerare il trionfo di Lando Norris una cosa scontata è tanta. Eppure, visto i tantissimi errori fatti nelle due precedenti stagioni, a partire dal tamponamento a Piastri a Montreal, il 26enne inglese avrebbe potuto implodere, schiacciato dalla pressione di dover vincere a tutti i costi un mondiale che sembrava già scritto.

F1 Abu Dhabi gara Norris

Quel giovane pilota un po’ sopra le righe è riuscito nell’impresa non semplice di crescere, di mettere la testa a posto e soprattutto di farsi demoralizzare quando le cose non sono andate come previsto. Norris ha tenuto duro anche quando ha rotto il motore o quando si è visto togliere i punti buoni per chiudere il mondiale dalla direzione gara a Las Vegas. Nelle ultime gare è tornato concentrato, preciso ed riuscendo a portarsi a casa il primo titolo piloti. Chapeau.

Leclerc, tanto cuore e garra (7)

Nell’orribile stagione della Ferrari l’unica cosa che si salva è il rapporto tra Charles Leclerc ed il popolo delle Rosse. Se ad inizio anno il monegasco aveva il doppio obiettivo di lottare quanto più a lungo possibile per il titolo piloti e vincere la sfida contro un pessimo cliente come Lewis Hamilton, la sua stagione non può certo considerarsi trionfale. Eppure non sono mancati lati positivi.

F1 Abu Dhabi gara Leclerc

Oggettivamente parlando, con una SF-25 che ha smesso di migliorare già in primavera e una Ferrari che ha concentrato tutte le energie sul 2026, battagliare contro Red Bull e McLaren sembrava impossibile ma Charles non ha mai mollato, neanche nei momenti più bui. Alla fine è stato il suo cuore, il suo coraggio e la sua garra a dare le uniche soddisfazioni ai tifosi delle Rosse.

Piastri, che peccato! (7)

Fin troppo facile pensare che, quando si doveva gettare il cuore oltre l’ostacolo e tirare fuori gli ultimi rimasugli di energie, l’italo-australiano della McLaren abbia sprecato troppe occasioni per chiudere i conti in anticipo. Oscar si ricorderà fino alla fine dei tempi come, dopo il Gp d’Olanda, avesse 34 punti di vantaggio su Norris e ben 104 su Verstappen.

F1 Abu Dhabi Piastri

I campioni veri si vedono da come riescono a reagire quando le cose non girano, quando, nel momento chiave della stagione, sei chiamato a metterci del tuo. Piastri ha sbagliato qualcosa di troppo, si è dimostrato un po’ troppo nervoso, emotivo ma, alla fine, ha dimostrato di poter lottare ai vertici della categoria. Il talento c’è, vedremo la prossima stagione se riuscirà a crescere ancora.

Red Bull, una squadra vera (7)

Si è a lungo ironizzato sul fatto che la Red Bull fosse una squadra arrivata in vetta quasi per caso, che le prestazioni della vettura anglo-austriaca fossero tutte frutto del genio di Christian Horner ma il modo in cui la scuderia ha reagito a questa stagione dovrebbero far finire ogni polemica. Nonostante le troppe polemiche e l’addio del talismano Horner, la Red Bull ha lottato fino alla fine.

F1 Abu Dhabi Red Bull

Anche se ogni tanto le sferzate di Max hanno causato frizioni interne, affidarsi totalmente al proprio pilota di punta è stata una scelta azzeccatissima. Quella rimonta data da tutti gli esperti come impossibile si è fermata a soli due punti dall’apoteosi. I rimpianti, però, non mancano: cosa sarebbe successo se Verstappen avesse avuto un secondo pilota all’altezza?

Antonelli, il ragazzo si farà (6,5)

Alzi la mano chi si sarebbe aspettato che Andrea Kimi Antonelli, diciottenne di Bologna, si sarebbe guadagnato i riflettori della ribalta già alla prima stagione da pilota titolare in Formula 1. Il numero uno della Mercedes Toto Wolff aveva chiarito che il suo obiettivo sarebbe stato di fare esperienza, familiarizzarsi con la categoria ed esprimere al meglio quel talento innato che possiede.

F1 Abu Dhabi gara Antonelli

Nonostante lo scetticismo che lo circondava, la fiducia di Wolff è stata ampiamente ripagata visto che Antonelli è stato spesso in grado di fare meglio del capitano George Russell. Non sono mancati gli incidenti di percorso, gli errori di gioventù ma chiudere con tre podi alla prima stagione è un segno inequivocabile che stiamo parlando di un campione. Il ragazzo sicuramente si farà.

McLaren, perché complicarsi la vita? (6,5)

Quando hai a disposizione la macchina migliore del lotto, vincere tutto dovrebbe essere quasi scontato. Questa, in estrema sintesi, è la vulgata della Formula 1, una categoria dove chi lavora bene in galleria del vento spesso è in grado di triturare la concorrenza. Eppure, nonostante una vettura chiaramente superiore, la McLaren è quasi riuscita nell’impresa di rovinare tutto nel finale.

F1 Gran Bretagna Stella

Giusto lasciare liberi i piloti di giocarsela nel finale ma consentire ad un pessimo cliente come Max Verstappen di compiere una rimonta clamorosa è roba che Tafazzi scansati proprio. Alla fine, però, è arrivato il titolo piloti che mancava dal 2008 e il primo trionfo di un italiano al 100% come Andrea Stella. Eppure resta una domanda: era proprio necessario complicarsi così tanto la vita?

Hamilton, tempo di ritirarsi (4,5)

Non è mai piacevole vedere un campionissimo lottare contro l’inesorabile avanzare del tempo e rimanere attaccato al suo glorioso passato troppo a lungo. Arrivato a Maranello come salvatore della patria ferrarista, circondato da enormi aspettative, la stagione di Lewis Hamilton si è trasformata rapidamente in una collezione di errori e delusioni davvero inaudita.

F1 Abu Dhabi Hamilton

Chiudere con zero podi e una sfilza di eliminazioni al Q1 mai vista in carriera è un segnale da non trascurare. Il pilota cannibale, sicuramente il più carismatico dell’ultimo decennio della Formula 1, non è più lo stesso ed ormai fa solo tristezza. La vittoria della sprint race in Cina è stato il canto del cigno di un campione che ha già capito che è arrivato il momento di appendere il casco al chiodo.

Ferrari, un disastro infinito (3)

Passare dal secondo posto nel campionato costruttori del 2024 al disastro infinito che è stata questa stagione è il segnale di come in quel di Maranello serva davvero una rivoluzione copernicana. Che il progetto della SF-25 non fosse stato indovinato lo si è capito dopo poche gare ma la cosa che i ferraristi non perdonano alla dirigenza è il fatto di aver gettato la spugna così presto.

F1 Singapore Vasseur

Una stagione senza una sola vittoria, a parte il contentino della sprint race a Shanghai, è roba del tutto inaccettabile per una scuderia iconica come la Ferrari.

Ancora più preoccupante, però, è la confusione sullo sviluppo della vettura e la scelta di concentrare tutte le energie sulla prossima stagione. La pazienza del popolo delle Rosse è finita: ora tocca per forza vincere e convincere.

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