«Chi è Mazzola?», domanda di Mourinho. Quello che vinceva le coppe dei Campioni, potrebbe rispondere qualunque buon conoscitore del calcio nostro e internazionale. Tensione, tensione, tensione. Ecco l'Inter. Ma soprattutto Mourinho. Se la tensione in casa nerazzurra per la partita di domani sera, decisiva per il passaggio del turno in Champions League, si può misurare dalla lunghezza delle conferenze stampa di Mourinho, allora la febbre dev'essere molto alta, visto che il tecnico portoghese ha liquidato tutti gli argomenti in pochi minuti. E non ha negato la battuta acida a Mazzola che aveva detto: «Se non batte il Rubin, lascerà l'Inter».
Il tecnico deve aver gradito come chi entri in un serpentario. «Cosa fa adesso Sandro Mazzola nell'Inter? Firma il mio assegno?». E ne ha ricevuto adeguata risposta dall'interessato. «Mourinho non deve rispondere a me, ma sul campo coi risultati, in Champions. A partire da domani sera contro il Rubin».
Mourinho non ha risposto a domande sugli strascichi lasciati dalla sconfitta di Torino («Qui si parla di Champions, un'altra domanda...»), sulla formazione («stavolta la so solo io, vediamo se domani l'avrete indovinata»). E se all'unico ospite russo che aveva accennato a un morale basso, dopo il ko con la Juve, Mourinho risponde facendo i complimenti al Rubin per la vittoria in campionato, «che non è facile», per poi dire «non abbiamo paura, siamo meglio del Rubin. Credo che domani vinciamo».
Catenaccio sul resto. Cambiare qualcosa rispetto a Barcellona? Risposta irritante: «Di Barcellona non mi ricordo».
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