Milano - Quando arrivò a Milano, sponda nerazzurra, dimostrò subito di saperci fare con i media: "Non rispondo, non sono un pirla", disse ai giornalisti che lo incalzavano facendogli domande sui giocatori del Chelsea che potevano interessare all'Inter. Voleva buttarla sul ridere spazzando via, di getto, la fama da rompiscatole puntiglioso che si era fatto Oltremanica. Al contempo ci teneva a far capire di essere consapevole dei propri mezzi e di puntare in alto, molto in alto, senza minimamente farsi mettere nell'angolo da domande incalzanti e, per certi versi, imbarazzanti. "Sono qui per fare la storia dell'Inter", puntualizzò il portoghese.
Replica stizzita a Ranieri Ora, passati appena due mesi, tira una sciabolata niente male a un suo collega: "Claudio Ranieri a quasi 60 anni ha vinto una Supercoppa, una piccola coppa. Non ha mai vinto trofei importanti. Forse ha bisogno di cambiare la sua mentalità, ma forse è troppo vecchio per farlo".
L’allenatore dell’Inter risponde così, ai microfoni di Inter Channel, alle domande relative alle battute che il tecnico della Juventus aveva fatto dopo la sconfitta subita dai bianconeri contro l’Amburgo ("La penso all’opposto di Mourinho. Non ho bisogno di vincere per essere sicuro di quello che faccio, a me va bene prendere uno schiaffo, lo scorso anno ne abbiamo presi tanti e abbiamo reagito", aveva detto Ranieri). Ma a Mourinho quelle parole non sono piaciute affatto. E soprattutto non gli è piaciuto di essere stato tirato in ballo su questioni per così dire "psicologiche": la convinzione dei propri mezzi, nel calcio, è fondamentale per i giocatori ma soprattutto per i tecnici. Per questo il portoghese ha replicato stizzito.
"Dimentico il lavoro degli altri" "Sono in Italia per lavorare e non per fare guerra di parole", replica Mourinho. "E sono qui per fare tutto il meglio che posso fare per l’Inter, quindi voglio veramente dimenticare il lavoro degli altri. Ma Claudio Ranieri ha ragione in quello che dice, io sono una persona molto esigente con me stesso, ho bisogno di vincere per essere felice, per avere la sicurezza che tutte le cose stiano andando bene, anche per questo ho vinto tante cose nella mia carriera", prosegue prima di piazzare la stoccata.
"Ranieri ha vinto solo una piccola coppa" "Lui, per avere la sua mentalità, ha detto che non ha bisogno di vincere. Lui, forse avendo questa mentalità, proprio per questo a quasi 60 anni ha vinto una Supercoppa, una piccola coppa", dice il lusitano. "Non ha mai vinto trofei importanti. Forse ha bisogno di cambiare la sua mentalità, ma forse è troppo vecchio per farlo".
Dalle parole ai fatti Con questa sfuriata Mourinho ha lanciato la sfida al calcio italiano. Lui ha vinto, in Portogallo e in Inghilterra, arrivando al top in Champions League. Da noi deve ancora dimostrare tutto ma, si sa, il calcio è un gioco di squadra, gli allenatori contano ma da soli non possono vincere. Neanche se sono giovani e bravi. Per questo al portoghese ora tocca un compito duro: fare bene, partire alla grande, sia in campionato che in Champions.
L'Inter non può permettersi mezzi passi falsi, né in Italia né soprattutto in Europa. Sarebbe dura difendersi dalle accuse solo con le parole. Anche se, con queste, Mourinho ha già dimostrato di essere un numero uno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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