
"Come Comitato abbiamo cercato da sempre forme di collaborazione, di dialogo con l'Amministrazione comunale per fare un ragionamento collettivo e ritrovare la città, restituirla ai suoi abitanti, ridarle vivibilità; ci hanno snobbato con commenti caustici, ignorati o addirittura derisi rispondendo che questa era la Milano del futuro e che non ne capivamo il valore, l'evoluzione, accusandoci (è non è vero) di volere una città blindata, che alle 10 di sera chiude i battenti e di non comprendere il valore umano di aver creato uno dei primi quartieri arcobaleno d'Italia. Adesso - e lo scandalo del mattone lo evidenzia - siamo di fronte a una città esclusiva, a misura di city user o turisti ricchi, dove proliferano dehor anche dove non ci sarebbe posto per metterli, bar, ristoranti, locali notturni, con folle di gente che resta per strada anche tutta la notte e che non permette ai residenti di dormire, tornare a casa, o anche solo guardare la tivù con la finestra aperta. Il presidio delle forze dell'ordine è decisamente più costante e puntuale, ma anche loro non possono certo fare miracoli per una situazione che è ormai degenerata in un humus in cui non la microcriminalità, lo spaccio e l'abuso di alcol soprattutto tra i giovanissimi non possono che attecchire. E non solo qui in Porta Venezia, intendiamoci. Qual'è veramente il valore del Modello Milano che hanno voluto propinarci come modello vincente?".
All'indomani dell'ennesima nottata (quella tra martedì e mercoledì) agitata da aggressioni e risse nella zona tra via Lecco e via Lazzaretto, in Porta Venezia, abbiamo voluto sondare il malcontento dei residenti e quindi del "Comitato del Lazzaretto" parlando con la sua portavoce, Elena Montafia.
Intanto ieri anche il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza, riunitosi come al solito in prefettura, ha approfondito il tema della tutela della sicurezza nelle attività di intrattenimento e pubblico spettacolo, anche in considerazione della stagione estiva in corso. Milano corre ai ripari e, per prevenire e contrastare violenza e illegalità, sono stati disposti più controlli sulle attività e servizi mirati di vigilanza nelle aree a maggiore vocazione turistica e di movida. Una particolare attenzione è stata dedicata al fenomeno degli eventi di intrattenimento pubblico che vengono organizzati in assenza dei requisiti previsti dalla legge, fenomeno che espone gli avventori a gravi rischi per la propria incolumità. È stata così sottolineata la necessità di un'azione mirata contro i rave party illegali, pregiudizievoli oltre che per la sicurezza e la quiete pubblica, anche per l'abuso di bevande alcoliche e del consumo di stupefacenti.
Aggiunge e conclude Montafia: "La città è stata trasformata in un luna park a cielo aperto nella nostra zona e salvo birrerie e ristoranti, sono sparite tutte le attività commerciali, i residenti non riescono a rientrare a casa...Si tratta di una situazione fuori controllo da almeno otto anni e che dopo il Covid è letteralmente esplosa.
E a chi sostiene che si tratta di un'area richiestissima e di grande valore economico rispondo che qui sono in molti a voler vendere il proprio appartamento, a volersene andare senza però riuscirci: vendono metrature piccole, ma le case da famiglia risultano investimenti infruttuosi".