Muore suicida l’avvocato di Mani pulite

(...) quando iniziò il «controprocesso» a Mani Pulite, con la incriminazione di Antonio Di Pietro da parte della Procura di Brescia. In quell’intricata vicenda, Balzano Prota si trovò a difendere un comprimario eccellente: Eleuterio Rea, ex poliziotto ed ex comandante dei vigili urbani, grande amico di Di Pietro divenuto - nel trambusto dell’inchiesta - testimone d’accusa.
Fu una difesa che a Balzano Prota costò qualche dispiacere: poco tempo dopo la sua candidatura alla presidenza Atm, avanzata dal sindaco Albertini, si arenò sotto le accuse di essere una sorta di «ricompensa». La candidatura al Senato nel 1996, sotto le insegne del Popolo della Libertà, si concluse con una sconfitta di misura.

«Pucci» continuava a lavorare: l’assessore Gianluca Guarischi, Emilio Fede, Vittorio Sgarbi tra i suoi clienti. Ma negli ultimi tempi era apparso stanco, demotivato. E le preoccupazioni per l’andamento dello studio - e qualche debito accumulato - avevano preso quasi le forme di una depressione.
LF

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