Milano - Quasi tre miliardi: 2,95 miliardi di euro per l'esattezza. E' questo il valore della musica in Italia. Ma non è un successo per tutti gli operatori del settore. Mentre tengono gli spettacoli dal vivo, cresce il digitale e la musica online (+116%), la discografia tradizionale segna un preoccupante -18%. Lo mette nero si bianco il Rapporto 2007 sull’economia della musica del Centro Ask Bocconi. Questi i numeri della flessione: nel 2006 il mercato della musica si è assestato sui 2,95 miliardi di euro, rispetto ai 3,1 del 2005 (-4,6%). Ma se i dati aggregati sottolineano il calo, all’interno dei vari settori la situazione è piuttosto differenziata. Il comparto della discografia tradizionale continua a perdere terreno (-18,1% rispetto al 2005), pur mantenendo un valore assoluto ragguardevole di 607 milioni di euro, mentre il digital delivery (la musica digitale distribuita sui nuovi media) cresce dell’1,5% arrivando a quota 108,95 milioni.
In positivo gli strumenti musicali Risultati positivi anche dal settore strumenti musicali, che guadagna un 4,4% e sfonda il muro dei 350 milioni di euro. Secondo Andrea Ordanini, responsabile del laboratorio musica e discografia del Cleacc Bocconi e coordinatore del rapporto 2007, "a tendenza generale" è di una progressiva riduzione degli spazi del prodotto fisico, che mantiene comunque una certa rilevanza, a vantaggio di quello digitale.
Musica online in crescita del 116% Settore digitale in cui sono i contenuti a maggior valore aggiunto (le canzoni mp3, ad esempio) a trainare la crescita. Prodotti come le suonerie, invece, sono ormai un mercato in saturazione. La musica digitale, che cresce a livello aggregato dell’1,5%, nasconde infatti differenze tra i vari sub-settori. Il Rapporto fa emergere un exploit del 116% dell’online music, passata da 3,2 a 6,9 milioni di euro, a fronte di un leggero calo dei prodotti musicali mobile (da 104,1 a 102 milioni).
Stabili gli spettacoli dal vivo Sostanzialmente stabile è invece la categoria degli spettacoli dal vivo, con una spesa al botteghino di 310 milioni di euro e un volume d’affari di 421 (comprensivo anche degli ulteriori guadagni, come le sponsorizzazioni e la pubblicità). Al suo interno, il settore della musica leggera si rivela nuovamente come il più significativo, rappresentando infatti il 43% del totale. Sul fronte del consumo intermedio,si conferma il ruolo delle radio e delle tv, i cui diritti generano un valore di oltre 152 milioni di euro (tra questi, in netta crescita quelli legati alle emittenti satellitari, +60%).
In salita il ballo In ripresa è il segmento del ballo, il cui valore della spesa
al botteghino è valutato per il 2006 in 285,7 milioni di euro, con una crescita del 2,1% rispetto all’anno precedente, mentre la spesa totale del pubblico per questa categoria si è attestata su 1.168,9 milioni di euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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