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Oggi Lucio Battisti avrebbe 80 anni: i suoi 5 capolavori senza tempo

Scomparso nel settembre del 1998, il celebre cantautore oggi avrebbe compiuto 80 anni: il ricordo di un artista in grado di tracciare un solco nella storia della musica italiana

Oggi Lucio Battisti avrebbe 80 anni: i suoi 5 capolavori senza tempo
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Un’icona della musica leggera italiana, un talento cristallino, un artista semplicemente unico. Lucio Battisti ha messo la firma su alcuni dei brani più importanti della canzone nostrana, brani di qualità e in grado di tracciare un solco. L’artista di Poggio Bustone oggi, 5 marzo, avrebbe compiuto 80 anni e la sua opera continua a rappresentare un punto di riferimento per gli artisti di oggi, a 25 anni di distanza dalla sua prematura scomparsa.

Lucio Battisti

25 milioni di dischi venduti, il legame con Mogol, l’audacia. Lucio Battisti si è fatto sì conoscere per la sua voce emozionante e distante dai canoni del tempo, ma anche per la sua unicità. Battisti, infatti, è stato un artista difficile da catalogare, basti pensare alla sua capacità di navigare tra i generi: dal soul americano al blues, passando per folk, rock e prog, persino il pop elettronico. Senza dimenticare il coraggio di esplorare argomenti del tutto nuovi per la musica italiana, diventando apripista per le generazioni future.

Emozioni (1970)

Contenuto nell’omonimo album, “Emozioni” è un brano del 1970 ed è uno dei più grandi successi di Lucio Battisti. Un brano melodico, caposaldo della produzione battistiana, che può contare su uno dei testi più belli firmati da Mogol. Un’analisi dei sentimenti, tra rabbia e dolore, che un uomo può provare, sentire.

Un’avventura (1969)

Due ragazzi che si innamorano, certi che il loro non sarà un sentimento passeggero ma la storia della loro vita. Presentata in gara al festival di Sanremo nel 1969 – sua prima e unica partecipazione – “Un’avventura” può vantare un ritmo inconfondibile su note rhythm&blus e ha un ritornello che rimane impresso sin dal primo ascolto.

Acqua azzurra, acqua chiara (1969)

Un tormentone dell’estate del 1969, vittorioso anche al Festivalbar. Ispirato dal Salento e dalla marina di Torre Squillace, “Acqua azzurra, acqua chiara” uscì come singolo insieme a un altro pezzo conosciutissimo di Lucio Battisti – “Dieci ragazze” – e anche in questo caso si parla di un ritornello inconfondibile, complice Mogol.

E penso a te (1972)

Altro brano composto da Lucio Battisti su testi di Mogol, altro trionfo. “E penso a te” racconta del pensiero nostalgico verso una ragazza assente, un brano triste, simbolo del rimpianto. Tra le curiosità più interessanti, la canzone fu composta in meno di venti minuti mentre i due erano in macchina da Milano a Como. Con il passare degli anni sono state realizzate decine di altre versioni, da Mina a Raffaella Carrà.

Il mio canto libero (1972)

“Il mio canto libero” è uno dei successi più iconici di Lucio Battisti, un classico della musica leggera italiana. Una canzone con diversi spunti autobiografici – dalla separazione dalla moglie all’incontro con la nuova compagna – lo zenit dell’intesa tra il cantautore e Mogol.

Un’affermazione clamorosa dal punto di vista discografico, con oltre 900 mila copie vendute soltanto nel suo anno di uscita.

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