Il Naga spiega che cosa cambia

L’approvazione del cosiddetto pacchetto sicurezza ha provocato un’ondata di pressanti interrogativi tra gli stranieri residenti in Italia. «Cosa comporta esattamente la nuova legge?», «Come posso fare a regolarizzare al più presto la mia posizione?». Per rispondere a queste e a tutte le altre domande su questa delicata questione il Naga, un’associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987 per difendere i diritti sanitari e legali di immigrati, rifugiati politici e nomadi, ha organizzato un evento ad hoc.
Questa sera, presso la sede dell’associazione di via Zamenhof 7/A, si terrà alle ore 20 un incontro dal titolo «Le conseguenze del pacchetto sicurezza: domande e risposte», al quale sono invitati tutti gli stranieri residenti a Milano e anche gli italiani interessati all’argomento. Saranno presenti traduttori che permetteranno di seguire l’incontro anche ai parlanti inglese, francese, arabo, rumeno, albanese e ucraino. «Da quando il decreto è diventato legge ci sono arrivate una marea di telefonate da parte di stranieri che non sanno come regolarsi e dove andare a parare», spiega Pietro Massarotto, presidente del Naga.


Le richieste sono più o meno sempre le stesse: le persone che si rivolgono all’associazione vogliono spiegazioni sul reato di clandestinità e su come si coordina con l’espulsione, informazioni sull’aumento del periodo di trattenimento nei Cie fino a sei mesi, si domandano che cosa ne sarà dei loro figli, se potranno andare a scuola e cosa accadrà quando avranno 18 anni, se esiste il rischio che i medici possano denunciare uno straniero in quanto clandestino.
Serve fare chiarezza, anche perché in Lombardia le stime parlano di circa 140mila badanti in attesa di regolarizzazione che saranno interessate dalle norme del pacchetto sicurezza.

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