Cronaca locale

Cinque ore al pronto soccorso con l'infarto, in un altro ospedale in taxi

Da troppo tempo nel nosocomio di Napoli nessuno controllava i parametri vitali dell'uomo, che aveva bisogno di cure immediate. Il trasferimento prima a Pozzuoli e poi ad Aversa

Cinque ore al pronto soccorso con l'infarto, in un altro ospedale in taxi

Ha atteso per cinque ore su una barella, aspettando una diagnosi, al pronto soccorso del nuovo Ospedale del Mare di Napoli. Era stato classificato come codice giallo, ma intanto aveva avuto un infarto e rischiava di morire. Solo la prontezza di riflesso della moglie, un’infermiera, gli ha salvato la vita.

La donna non si è persa d’animo e quando si è accorta delle gravi condizioni cliniche del marito ha deciso di farlo dimettere e lo ha trasportato in taxi in un altro nosocomio, quello di Pozzuoli. Nell’ospedale flegreo sono state effettuate le prime cure, ma poi i medici hanno trasferito il paziente ad Aversa, nella struttura ospedaliera casertana, dove c’è una Utic molto funzionale.

L'intervento terapeutico salvavita sull'uomo, con l'impianto in emodinamica di alcuni stent per ripristinare il flusso sanguigno nelle arterie coronarie ostruite è stato effettuato giusto in tempo. Se il paziente fosse rimasto all’Ospedale del Mare probabilmente sarebbe morto. Da troppo tempo nessuno controllava i parametri vitali dell'uomo, che aveva bisogno di cure immediate.

A febbraio scorso un caso simile all’ospedale San Paolo, sempre a Napoli, dove dopo sei ore di attesa al pronto soccorso un 72enne ha perso la vita.

L’uomo si trovava nel nosocomio in codice giallo, nonostante accusasse dei fortissimi dolori addominali.

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