Il narghilè allo champagne adesso si fuma a domicilio

Il narghilè allo champagne adesso si fuma a domicilio

Il narghilè allo champagne a domicilio. È una delle possibilità che offre il nuovo servizio che due giovani milanesi hanno importato dall’estero. L’idea è stata di Jacopo e Nicolò Gatto, due fratelli di 34 e 25 anni. I due hanno fondato la «Narghilexpress» un mese fa, e hanno portato anche a Milano, dopo New York e Londra, la possibilità di ordinare da casa una delle pipe a acqua tipiche dei paesi arabi. E tra le opzioni che offrono c’è appunto quella di poter fumare con l’acqua aromatizzata allo champagne, a cui consigliano di abbinare una melassa al sapor di fragola.
La crisi economica in questo caso ha sollecitato l’inventiva dei due ragazzi e li ha spinti a provare a inventarsi un mestiere nuovo: hanno recuperato i materiali, creato il sito si sono buttati sul mercato. Ora la loro società offre pacchetti da 24 euro a pipa con carbone e melassa naturale, con una scelta tra una dozzina di sapori diversi dalla fragola all’ananas, per almeno un’ora abbondante di fumata. Il cliente si fuma il suo narghilè, e il giorno successivo lo riconsegna a un orario convenuto. Proprio le melasse sono uno degli aspetti su cui i fratelli Gatto hanno puntato maggiormente: i due giovani consegnano con gli strumenti che hanno acquistato in Egitto solo melasse naturali prive di tabacco, nicotina e condensati. Solo derivati della canna da zucchero, aromi e conservanti: perché per loro «fumare dovrebbe essere un piacere il meno dannoso possibile, legato al relax e alla condivisione». Per ora i milanesi sembra che non impazziscano per la trovata dei due ragazzi, visto che le ordinazioni scarseggiano, o forse non tutti li conoscono visto che l’attività è nata da pochissimo e per ora conta soprattutto sul passaparola via Facebook.
Comunque sia il loro primo mese di attività ha coinciso con il loro primo incarico impegnativo: sono stati contattati per un affitto di 15 narghilè per un evento all’aperto organizzato a Piacenza questo mese. Un buon primo passo dunque, anche se fuori dalla città dove i fratelli vorrebbero concentrare i loro affari. «Per ora non possiamo dire che l’attività sia decollata – racconta Jacopo – ma spero che nei prossimi due o tre mesi la situazione migliori: ora stiamo ancora facendo promozione sia attraverso la rete che con il volantinaggio». Se la pubblicità dei due giovani imprenditori funzionerà lo diranno i prossimi mesi, ma intanto i fratelli Gatto progettano già le nuove mosse per espandere la loro attività. La prima riguarda proprio i narghilè: gli strumenti che hanno in dotazione ora, targati Aladin, sono stati ordinati dalla ditta egiziana, ma se la loro attività prenderà piede hanno in mente di acquistarne altri di qualità superiore direttamente in Arabia Saudita.

Se i milanesi si affezioneranno a questo servizio potrebbero anche decidere di acquistare un narghilè senza svenarsi: su internet alcuni siti offrono quelli più piccoli a un prezzo che varia tra i 20 e 30 euro. Poi il prezzo cresce con le dimensioni e i modelli.

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