“Oggi per fare un giornale ci devi credere, ci deve credere tutta la redazione e ci devi credere sempre”. Potrebbe essere questo il senso profondo dell’Anso Meeting 2023, una tre giorni intensa dedicata al mondo dell’editoria digitale che si è tenuta a Pietra Ligure tra il 5 e 7 maggio. Le parole arrivano da una delle tante tavole rotonde che hanno accompagnato i lavori della non-conferenza, come l’ha battezzata Edinet srl, organizzatrice dell’evento in collaborazione con Anso (Associazione Nazionale Stampa Online) e tenuto con il supporto di Evolution Group, azienda leader nel mercato della pubblicità e tecnologia web e telemutuo.it.
Una non-conferenza all’insegna di momenti di confronto, senza guru, senza insegnanti sul palco, ma solo un centinaio di editori e giornalisti a scambiarsi esperienze, suggerimenti e consigli. L’idea alla base dell’evento era quella di mettere sullo stesso piano tutti i partecipanti, con incontri in cui ognuno portava la propria esperienza a partire dal tema del singolo tavolo. Un format che forse ha spiazzato più di qualcuno, ma che ha creato occasioni di dibattito molto importanti. Unica regola, la Chatham Rule, ovvero la possibilità per i partecipanti di citare quanto detto durante gli eventi senza però attribuire i contenuti a uno specifico partecipante. Un modo per dare libertà a tutti, creare un ambiente rilassato e soprattutto in cui chiunque può essere a suo agio.
I tanti piccoli editori che hanno affollato le tavole rotonde, portano esperienze diverse, ma tutte accomunante da quella sensazione di portare avanti un “giornalismo come una start up perenne”, parole sentite in uno dei tanti incontri che hanno affollato la tre giorni ligure e che ben sintetizzano la sperimentazione continua. Ecco quindi che centrali sono diventati gli eventi inerenti il mondo della Seo e del confronto coi grandi operatori del digitale, Google e Facebook in testa. Ma non solo. Gli eventi sono stati anche un’occasione preziosa per capire come trovare nuove strade per monetizzare. La membership? Il paywall? La pubblicità? Tutte domande cui i vari editori iperlocali hanno provato a rispondere durante gli incontri. E molto spesso la risposta è stata: dipende. C’è chi ha avuto buoni risultati nell’aprirsi ai lettori su Whatsapp o Telegram, chi invece preferisce fare un lavoro capillare con la pubblicità. Ma il punto fermo resta il lavoro giornalistico. Quel vecchio “consumare la suola delle scarpe” che rimane fondamentale in questa professione.
Tra i corridoi dell’evento si respira la passione di molti piccoli editori nel portare avanti progetti. Si discute, ci si confronta, si comprano esperienze: “Tu come hai registrato il tuo podcast? E le newsletter ogni quanto le mandi? Che tono di voce utilizzi per parlare ai tuoi lettori”. A pensarci bene piccoli grandi dilemmi che toccano tutte le realtà editoriali. E in questo evento i “piccoli” dimostrano grande propensione alla condivisione. E così si scopre che un piccolo podcast prodotto in Toscana è stato economicamente sostenibile. O che una redazione in Valle d’Aosta ha trovato una formula per avere un tono di voce unico nelle sue newsletter.
Il mondo del giornalismo digitale è e rimane una grande giunga nella quale è facile perdersi.
Ecco perché si è parlato di Intelligenza artificiale, dei suoi rischi ma anche delle opportunità. Ci si è interrogati su progetti speciali, eventi dal vivo, formazione. E tutto all’insegna della collaborazione. Una prospettiva non banale se si considerano i tempi iper competitivi in cui viviamo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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