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"Fanno bene...". Montanari e la difesa choc degli eco-vandali

Ospite di Lilli Gruber durante "Otto e mezzo", Tomaso Montanari si è schierato dalla parte degli eco-attivisti che nelle scorse settimane hanno imbrattato monumenti ed opere d'arte

Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena
Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena

Si è detto favorevole alle proteste sopra le righe degli eco-attivisti, anche quando arrivano ad imbrattare monumenti di interesse storico. Questa la presa di posizione-choc di Tomaso Montanari, espressa durante la trasmissione "Otto e mezzo" andata in onda su La7. E che ha causato un certo imbarazzo in studio, visto che gli altri ospiti del programma di Lilli Gruber hanno dovuto dare sfoggio di diplomazia per far notare al rettore dell'Università per Stranieri di Siena (al contrario, vicino alle posizioni della sinistra) la gravità della sua affermazione.

Montanari si è del resto spesso segnalato per uscite estemporanee capaci di far discutere, in passato. La difesa a spada tratta degli "eco-vandali", che per porre l'attenzione sulla necessità di politiche ambientali volte a contrastare il surriscaldamento globale sono arrivati nelle scorse settimane a vandalizzare statue ed edifici storici (vedasi il raid nella fontana della Barcaccia di Roma, per non parlare dei due che imbrattarono Palazzo Vecchio a Firenze) ha però colto di sorpresa anche la stessa Gruber.

L'attacco al governo e gli applausi agli eco-vandali

La conduttrice, nel porre la domanda allo storico dell'arte, dava per scontato che quest'ultimo approvasse in generale le intenzioni degli attivisti ma non ne condividesse i gesti. E invece, Montanari ha fatto capire di apprezzare anche le modalità scelte per le loro rimostranze. Anche quando imbrattano o vandalizzano i monumenti. "A costo di stupire, dico che sono favorevole. Secondo gli scienziati, a causa del riscaldamento globale Roma avrà la stessa temperatura di Marrakesh, nel 2050. Il cambiamento climatico farà traballare sia l'ambiente che il nostro patrimonio artistico. Per questo credo che i ragazzi colpiscano il bersaglio con intelligenza - il suo pensiero, facendo inoltre capire di preferire queste "eco-proteste" che sconfinano nel vandalismo alle iniziative del governo Meloni - il pericolo non è certo la vernice lavabile che utilizzano. Al contrario, non possiamo portare il Bacco di Caravaggio a Vinitaly. E poi la classe dirigente non fa nulla per fermare la corsa verso l'abisso". Non poteva, nella visione di Montanari, mancare ovviamente un attacco strumentale al governo.

Gli ospiti prendono le distanze da Montanari

Un attacco che non ha tuttavia fatto presa, al pari della sua affermazione giudicata eccessiva dal resto degli ospiti della trasmissione televisiva. E i presenti hanno avuto il loro daffare per nascondere l'imbarazzo per quanto avevano appena sentito. Qualche esempio? Alessandra Pasini, co-fondatrice e presidente Zhero, si è subito affrettata a prendere le distanze.

"Io sono sempre per il rispetto delle opere d'arte", la frase con cui ha aperto il proprio intervento. E persino il direttore della Stampa Massimo Giannini, che non è di sicuro fra i sostenitori del centrodestra, ha sentito la necessità di intervenire e di mostrare di non condividere la posizione "integralista" di Montanari. "Stiamo certamente riscontrando un calo di attenzione sul cambiamento climatico, non solo in Italia.

Credo sia giusto rilanciare le manifestazioni sul tema, ma sono tuttavia poco favorevole ad imbrattare i monumenti perché temo l'"effetto emulazione" - ha commentato - se trattiamo così il nostro patrimonio artistico, ci sarà sempre un cretino che passa e prende a martellate qualunque tipo di monumento".

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