
È stato riportato in superficie il boma, una parte dell'albero maestro del Bayesian, il veliero di lusso affondato al largo di Porticello, nei pressi di Palermo, la notte del 19 agosto scorso, nel cui naufragio morirono sette persone tra cui il proprietario, il magnate britannico Mike Linch.
Il boma, lungo 72 metri, è il primo pezzo del veliero recuperato dalle profondità delle acque del mare: è stato sollevato con una gru a bordo della piattaforma Hebo Lift 2. I tecnici della Tmc Marine, l'azienda che si sta occupando del delicato lavoro, lo hanno ripescato per primo anche per consentire all'ispettorato del lavoro e alla Guardia costiera di eseguire i rilievi per l'indagine sul sommozzatore morto lo scorso 9 maggio mentre tagliava la cerniera che legava il boma all'albero. Sì, perché intorno al Bayesian si è consumata una tragedia nella tragedia. Nel corso della prima giornata di lavori ha perso la vita Robcornelis Maria Huijben Uiben, un 39enne sub olandese. Il dramma era avvenuto quando sommozzatori si erano calati a 49 metri di profondità per tagliare l'albero della nave adagiata sul fianco destro.
Per gli investigatori della Capitaneria di porto, coordinati dal sostituto procuratore di Termini Imerese Raffaele Cammarano, l’incidente mortale sarebbe stato provocato dall'esplosione di una sacca di idrogeno che si è accumulata nel tagliare la cerniera in acciaio e alluminio.
La nuova tragedia ha bloccato per alcuni giorni il lavoro di recupero del relitto. Lo stop è stato dettato dalla necessità di consentire tutte le indagini per fare luce su quanto accaduto.
Le indagini sull’affondamento del Bayesian
Continuano le indagini per capire in quale punto sia penetrata l’acqua che ha portato all'affondamento del veliero. Dagli ultimi riscontri arrivati all’attenzione dei magistrati e della Guardia costiera sarebbe emerso che nessun boccaporto o portellone è stato chiuso nei minuti precedenti all'affondamento. "Non si sarebbero chiusi nel modo in cui li abbiamo trovati", ha spiegato un inquirente. Inoltre ci sarebbero perplessità sul rapporto provvisorio diffuso dal Maib, l'ente britannico per la sicurezza navale, da parte degli investigatori italiani. Soprattutto per la scarsezza di "elementi diretti" con cui è stato redatto il documento.
"Al momento non sappiamo ancora cosa c'è sul lato di dritta della nave, senza il quale ogni considerazione non è attendibile", ha sottolineato chi da quasi 9 mesi è impegnato per far luce sul caso.
Nel frattempo la data per il recupero del Bayesian è slittata di una settimana. In base al nuovo cronoprogramma il veliero dovrebbe essere riportato in superficie fra il 26 e il 28 maggio. Forse sarà in quel momento che si potranno raccogliere nuovi elementi utili per la soluzione del caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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