
Ci sono almeno due agenti feriti nella rivolta in corso nel carcere di Marassi a Genova ma il bilancio è destinato a crescere. Fuori dalle mura del carcere intanto ci sono carabinieri, polizia e guardia di finanza in tenuta antisommossa. Alcuni detenuti sono saliti sul tetto e pare siano circa 200 quelli complessivamente coinvolti in questa rivolta. Ancora da chiarire le cause dei disordini che hanno portato i detenuti a uscire dalle proprie celle. Stando alle cronache locali, alcuni avrebbero anche cercanto di superare le recinzioni per uscire dalla struttura. Dalle prime informazioni, pare che la rivolta sia stata originata da un regolamento di conti tra due gruppi rivali all'interno del carcere.
Gennarino De Fazio, segretario generale Uilpa Polizia Penitenziaria, ha spiegato che "grazie all'intervento di oltre 100 agenti della Polizia penitenziaria, molti dei quali provenienti da altre carceri liguri, sono da poco rientrati i disordini alla Casa Circondariale di Genova Marassi". Ingenti, ha aggiunto, "sarebbero i danni al piano terra della seconda sezione, che comprende anche aule scolastiche. Sarebbero ancora in corso le operazioni per rimettere in sicurezza il penitenziario". I due feriti sono stati trasportati in codice giallo all'ospedale Galliera di Genova. ldo di Giacomo, segretario sindacato Polizia Penitenziaria, ha spiegato che alla base ci sarebbe "il presunto stupro di un detenuto", ma questo, ha aggiunto, "non ci sorprende" perché "i casi di violenza sessuale negli istituti sono numerosi e non vengono denunciati perché in gran parte subiti da detenuti più deboli che hanno paura e si vergognano di denunciare".
Il sindacato Sappe, tramite Francesco Migliorelli, vicesegretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha specificato che "si sono registrati violenti disordini da parte di alcuni dei detenuti,
prevalentemente stranieri e ristretti in I e II Sezione. Una situazione incandescente, che avrebbe avuto un prologo ieri, quando alcuni ristretti si sono accaniti verso un giovane detenuto, arrivando quasi a torturarlo".