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Al liceo Giulio Cesare compare una “lista stupri”: accanto, i nomi di alcune studentesse

A denunciarlo è il collettivo Zero Alibi, che parla di gesto gravissimo e sintomo di una cultura patriarcale ancora radicata

Foto: Collettivo Zero alibi
Foto: Collettivo Zero alibi
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Una scritta inquietante, accompagnata da una decina di nomi e cognomi di studentesse tracciati in rosso, è comparsa su una parete del bagno maschile del liceo Giulio Cesare di Roma, nel quartiere Trieste. Le parole “Lista stupri”, impresse sul muro del secondo piano, hanno immediatamente scosso l’intera comunità scolastica. A denunciare l’accaduto è stato il collettivo studentesco Zero Alibi, che ha reso pubblica la vicenda attraverso una nota diffusa su Instagram.

L’episodio, avvenuto giovedì 27 novembre, arriva peraltro a soli due giorni dalla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un contesto che rende il gesto ancora più grave e simbolicamente violento.

La denuncia

"Nella nostra scuola, nel bagno dei maschi del secondo piano, è comparsa una scritta aberrante: “Lista stupri” e a seguire una serie di nomi di studentə», si legge nel comunicato del collettivo. «Un muro può essere cancellato, ma la cultura alla base del messaggio no: va combattuta".

Zero Alibi definisce il gesto come inconcepibile, sottolineando come l’uso della violenza sessuale come arma, minaccia o scherno rappresenti un’espressione diretta di quella cultura che ogni giorno "uccide, ferisce, opprime, umilia e zittisce le donne". Trattare i corpi femminili come bersagli o oggetti, aggiungono gli studenti, "è intollerabile".

collettivo zeroalibi

I precedenti segnali ignorati

Il collettivo riferisce inoltre che, pochi giorni prima dell’episodio, erano stati strappati due fogli con cui alcune e alcuni studenti stavano raccogliendo firme per chiedere maggiore attenzione al tema della violenza di genere a scuola. Un atto che, secondo Zero Alibi, si inserisce nello stesso clima culturale che ha reso possibile la comparsa della scritta.

“Questi episodi non possono passare inosservati”

"Sono sintomo del patriarcato, di un sistema oppressivo che silenziosamente controlla e condiziona le nostre vite", affermano ancora gli studenti. "Nessunə può permettersi di restare indifferente: perché chi è indifferente è complice".

Il collettivo annuncia che continuerà a denunciare ogni episodio e a chiedere con forza che nelle scuole si faccia educazione sessuo-affettiva, considerata uno strumento fondamentale per contrastare stereotipi, violenza e discriminazioni.

Una scuola scossa e un dibattito che non può restare sospeso

L’episodio al Giulio Cesare ha riportato al centro del dibattito la necessità di affrontare in modo strutturale il tema della violenza di genere tra i più giovani, non solo con interventi repressivi o emergenziali, ma con

un lavoro educativo costante. La scritta è stata cancellata, ma il segnale che lascia dietro di sé resta forte: un richiamo urgente alla responsabilità della scuola, delle famiglie e dell’intera società.

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