Le esportazioni dei prodotti di design Made in Italy, della filiera legno-arredo, sono stabili nei primi otto mesi del 2025 con 12,7 milioni di euro e una lieve flessione dell’0,2%, confermando la tenuta del settore che riesce a mantenere posizioni solide sui mercati internazionali nonostante le incertezze politico-economiche globali. È questa la fotografia di uno dei settori più importanti della nostra economia elaborata dal Centro Studi di FederlegnoArredo su dati Istat.
Per quanto riguarda la produzione industriale, a ottobre il Mobile registra +4,3% che conferma il trend di gennaio-ottobre (+4,1%), crescita che arriva dopo due anni consecutivi in flessione (2024 -2,9% e 2023 -5,7%) rispetto al 2021 e al 2022 che avevano fatto registrare performance straordinarie. La produzione di mobili sta tornando a livelli di normalità pre Covid. A trainare la crescita sul 2024 è soprattutto il mercato interno grazie anche alle conferme dei bonus edilizi. Nel Legno, il dato della produzione è stazionario (-0,3%) rispetto a gennaio-ottobre 2024) ed è la sintesi di mesi altalenanti e di singole produzioni con trend contrapposti.
EXPORT FILIERA GENNAIO-AGOSTO 2025
L’analisi dei principali mercati di destinazione mostra andamenti contrastanti. Nella top ten spiccano infatti con un segno meno la Francia a -2,4%, con un valore complessivo di circa 2 miliardi di euro che sta risentendo della crisi del mercato interno; la Germania, in terza posizione, registra -0,4%; la Svizzera -2,8% (544 milioni di euro) e la Cina si attesta a 293 milioni con un pesante -10,9% dovuta soprattutto al rallentamento immobiliare e alle tensioni commerciali. Performance positiva per Regno Unito (+4,2%) e Spagna (+1%) che prosegue il trend positivo. Ottimo il risultato dei Paesi Bassi (+7,4%) ma con un valore assoluto ancora contenuto (292 milioni di euro) e degli Emirati Arabi (+4,7%) per 309 milioni di euro complessivi.

“Nella top ten c’è la performance degli USA che mantengono la seconda posizione e segnano -1,7% nei primi otto mesi dell’anno per un valore complessivo che sfiora il miliardo e 400 milioni di euro - commenta Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo -. La variazione totale è la sintesi di un tentativo, nei primi mesi dell’anno, di giocare d’anticipo rispetto ai dazi, soprattutto a marzo (+8,2%) e ad aprile (+4,8%), e di un deterioramento dell’export nei mesi successivi, fino al -16,4% di questo agosto su quello del 2024, con una flessione di oltre 28 milioni. Ci auguriamo di poter chiudere l’anno con l’export USA con una perdita a una sola cifra, mentre in generale confidiamo in una sostanziale tenuta del settore”.
Fra i 5 Paesi con le migliori performance, il Marocco si conferma il mercato più dinamico con un incremento vicino al 50%, seppur con un valore ancora contenuto di 109 milioni, trend che potrebbe essere legato a investimenti nel settore edilizio e hospitality, spingendo la domanda di porte, pavimenti, ma anche soluzioni d’arredo. In miglioramento anche Regno Unito (+4,2%), Turchia (+23,3%); Portogallo (+22,4%) e Paesi Bassi (+7,4%), mercati che lasciano intravedere un potenziale ma a oggi sono - a eccezione del Regno Unito -ancora marginali.

Nel periodo gennaio–agosto 2025 emergono dinamiche contrastanti tra le diverse aree mondiali, con l’Europa a 27 che rappresenta la quota principale dell’export (6,5 miliardi) e registra una lieve crescita (+0,4%), nonostante i cali significativi di Francia (–2,4%) e Germania (-0,4%). Nei mercati extra-UE, c’è una crescita del 2,2%, trainata dal Regno Unito e Canada (+8%), mentre il Messico arretra bruscamente (-18,7%).
Il Medio Oriente è in calo (-3,1%); l’Asia mostra una contrazione dell’8,4%, determinata dal calo della Cina (-10,9%), da cui il nostro Paese nel periodo gennaio-agosto 2025 ha importato per 1,5 miliardi di euro, in crescita del 2,2%; mentre l’Europa ha importato nel medesimo periodo 20,4 miliardi in crescita dell’ 8,8% (fra i principali paesi la Germania che importa oltre 3 miliardi di euro). L’Africa cresce in modo significativo (+15,4%), trainata da Marocco (+48,7%) e Libia (+8,7%), a conferma del ruolo emergente di quest’area.
“Per il 2026 - conclude Claudio Feltrin - ci aspettiamo un primo semestre di stabilità e confidiamo in un maggiore dinamismo nel secondo semestre anche se fare previsioni è davvero un esercizio complesso.
La nostra sfida come Federazione e come sistema è continuare ad accompagnare le aziende nell’apertura verso nuovi mercati e nel rafforzamento della competitività puntando su qualità, innovazione e ricerca.Il Salone del Mobile, patrimonio della filiera, e le iniziative internazionali in programma saranno strategiche”.