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"Immobili, prima la sicurezza poi l'efficientamento energetico"

Giovanni Bardanzellu, presidente di Federproprietà-Arpe, sulla Direttiva Ue: "Esigenza primaria per la fragilità del territorio, l’azione sismica o di altri eventi calamitosi che funestano il nostro Paese. Illogico e incoerente pensare di realizzare il cappotto termico di un edificio senza preoccuparsi di verificarne la salute strutturale"

"Immobili, prima la  sicurezza poi l'efficientamento energetico"

Prima la sicurezza degli immobili, poi il loro efficientamento energetico per non spendere inutilmente denaro pubblico e delle famiglie, questa la posizione espressa su un tema caldissimo come quello della Direttiva Ue, espressa da Federproprietà-Arpe che, "lungi dall’essere contrarie ad un cronoprogramma che consenta gradualmente di rigenerare il patrimonio edilizio con risparmio energetico, riduzione dei consumi ed azzeramento delle emissioni nel rispetto dell’obiettivo fissato di raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica", ha ribadito la propria opposizione a un programma dai ritmi così serrati nell’udienza dello scorso 24 gennaio con onorevole Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze e Tesoro della Camera.

“Insieme al senatore Pedrizzi – sottolinea Giovanni Bardanzellu, presidente di Federproprietà-Arpe – abbiamo posto l’attenzione del Governo sul fatto l’attuazione delle Direttiva Ue nei termini del 2030-2033 sarebbe irrealizzabile nel nostro Paese senza fondi stanziati ad hoc dall’Ue, l’assenza dei quali comporterebbe l’inevitabile svalutazione del nostro patrimonio edilizio costituito anche da borghi e centri storici secolari e costi insostenibili per le famiglie proprietarie".
"Gli interventi imposti dalla Direttiva europea coinvolgono personalmente quasi tutti noi cittadini: si calcola circa 10 milioni di famiglie, soltanto per quelli da eseguire fra il 2030 ed il 2033 con costi di migliaia di euro per ogni appartamento (10/15.000 euro, dai primi calcoli eseguiti per i soli interventi di primo efficientamento da eseguirsi nel periodo suindicato)”.

Nell’incontro, Federproprietà-Arpe ha anche rimarcato che, prima ancora di pensare all’efficientamento energetico o, comunque, contemporaneamente a tali interventi, è un’esigenza primaria che il nostro patrimonio edilizio sia messo in sicurezza, non essendo in grado di sopportare, per la fragilità del territorio, l’azione sismica o quella di altri eventi calamitosi che frequentemente funestano il nostro Paese. "Pensare, infatti, di realizzare il cappotto termico di un edificio senza preoccuparsi di verificare la salute strutturale dell’edificio medesimo appare illogico ed incoerente".

Tra l’altro con grande anticipo sui tempi nel 2012 e 2013 erano stati presentati due disegni di legge in seguito a un protocollo d’intesa che Federproprietà-Arpe avevano siglato con Enea, l’Ordine degli Ingegneri, Ucit, Unedi e Uria, con il quale era stato avviato un programma ventennale per la sicurezza e l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare, che prevedeva tra l'altro anche la proposta di istituire un’assicurazione obbligatoria sui fabbricati e un fondo per la messa in sicurezza e l’efficientamento energetico alimentato anche con una quota parte del premio di assicurazione.
Programma con tre obiettivi: sollevare lo Stato dagli enormi costi per le spese di ricostruzione a seguito di eventi calamitosi; stimolare proprietari e compagnie di assicurazione a verificare l’effettiva affidabilità delle costruzioni, per differenziare i costi di assicurazione fra i vari immobili in funzione delle loro peculiari caratteristiche di sicurezza ed efficientamento energetico e, quindi, dell’effettivo rischio; incrementare il valore degli immobili in seguito agli interventi realizzati.

“Credo che oggi nel nostro Paese – conclude Giovanni Bardanzellu - la soluzione allora concordata non può non trovare spazio per consentire quegli interventi strutturali per la sicurezza degli edifici che devono costituire presupposto necessario per quelli di efficientamento energetico suggeriti dalla nuova direttiva europea”.

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