Un mese di violenze rosse

Non solo le aggressioni ai monumenti che ricordano i giovani di destra uccisi. Ma anche quelle contro i rappresentanti di Gioventù nazionale e Azione universitaria

Un mese di violenze rosse
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Parlano di allarme fascismo, ma poi gli intolleranti sono loro. Si potrebbero dire tante cose, parlare di una sinista sempre più attenta ai diritti delle minoranze e sempre meno a quelli dei cittadini comuni. Una sinistra che ha perso contatto con il proprio elettorato ed è sempre più piegata su se stessa. Una sinistra che predica la tolleranza ma che poi non accetta alcuna opinione diversa dalla propria. Facciamo quindi parlare i fatti. Per come sono. Nudi e crudi.

10 maggio: Gioventù nazionale e Azione universitaria aprono una nuova sede a Roma. Scendono in piazza gli antifà, che lanciano uova, spargono vernice e urlano slogan contro Paolo di Nella, giovane ragazzo del Fronte della Gioventù ucciso durante gli anni di Piombo. La sinistra tace.

8 maggio: a Firenze ennesima violenza dei collettivi di sinistra, con lancio di oggetti contundenti, tra cui barattoli di vernice piena, contro la sede di Azione Universitaria a Firenze.

6 e 7 maggio: a Sesto San Giovanni, un anonimo pone delle feci sul cippo che commemora Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi. È solo l’ultimo atto di una serie ben più lunga contro il ragazzo di destra morto il 29 aprile 1975.

3 maggio: a Bologna, quattro militanti di Fratelli d'Italia che stavano facendo un banchetto nel quartiere San Donato-San Vitale vengono aggrediti da una passante.

29 aprile: due militanti di Azione universitria vengono aggrediti al polo san Rossore dell'università di Pisa. Banchetto distrutto e gadget elettorali rubati.

Il 22 aprile, a Pavia, un militante di Azione universitaria viene preso a calci e pugni, mentre gli urlano addosso "Sporco fascista".

19 aprile: a Lecce alcuni ragazzi di Gioventù nazionale vengono aggrediti con lanci di cocktail e bottiglie. Poi il solito grido di "Fascisti di merda".

Infine, dulcis in fundo, il 7 aprile una rappresentante dell’Anpi dice a un ragazzo di Gioventù nazionale, che ha appena tenuto un discorso pacato sulla Resistenza, che vorrebbe prenderlo a sberle.

Le aggressioni dell’ultimo mese sono molte di più. Sia alle persone sia alla memoria di destra.

Non ricordiamo le lapidi per Ramelli distrutte e deturpati, oppure le corone di fiori fatte sparire. Abbiamo citato solo gli assalti più eclatanti. Ma che indicano il clima politico nel nostro Paese. Dove chi, predicando la tolleranza, chiede che vengano chiuse le bocche altrui. Anche con la violenza.

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