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"Non si può imporre ai migranti...". L'Anm a gamba tesa anche sulla strage

Il direttivo centrale Anm emana un documento dopo la strage di Cutro: "Rispettare sempre obbligo di salvataggio". Ma l'Italia ha sempre soccorso e sul recente naufragio sono ancora in corso accertamenti

"Non si può imporre ai migranti...". L'Anm a gamba tesa anche sulla strage

"Ma davvero, vi chiedo in coscienza e guardandovi negli occhi, qualcuno di voi ritiene che il governo li abbia volutamente fatti morire? Vi prego, cerchiamo di essere seri". Facendo il punto sulla tragedia di Cutro, Giorgia Meloni era andata dritta al punto, rispondendo così all'odiosa accusa rivolta da alcuni all'esecutivo. "Da Frontex" - aveva spiegato - non era arrivata "alcuna comunicazione di emergenza". Così, l'ennesima carretta del mare guidata dai trafficanti di uomini era andata incontro al suo destino di morte. Nemmeno a fronte di quelle precisazioni, tuttavia, si sono fermate le speculazioni sul dramma avvenuto in Calabria.

Il documento dell'Anm sulla strage di Cutro

In un documento approvato dal Comitato direttivo centrale e passato per un solo voto di scarto tra favorevoli e contrari, pure l'Anm (Associazione nazionale magistrati) si è sentita in dovere di intervenire sulla vicenda. Il punto è che i giudici si sono addentrati in una dissertazione a nostro avviso superflua. "Nessuna norma" - si legge nella delibera emessa dal direttivo - "potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l'accesso a condizioni di vita dignitose". Nel documento, l'Anm ha quindi auspicato che "in qualsiasi circostanza venga sempre rispettato l'inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali". Ma in realtà - come giusto che sia - l'obbligo di salvataggio nel nostro Paese non è mai mancato. Sul caso specifico di Cutro sono invece in corso accertamenti per capire cosa sia accaduto, ma appunto non vi sono certezze.

"Sono ancora sotto i nostri occhi le bare delle persone che hanno perso la vita nel naufragio del 26 febbraio; e il Presidente della Repubblica a portare il cordoglio dello Stato italiano, al quale, come Associazione Nazionale Magistrati, vogliamo unirci con convinzione e riconoscenza", esordisce il documento dell'Anm, addentrandosi poi nelle pieghe dell'ordinamento giuridico italiano, che garantisce il diritto di asilo allo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'esercizio effettivo delle libertà garantite dalla Costituzione italiana. L'Anm al riguardo ha citato anche le norme che disciplinano il conferimento dello status di rifugiato e quelle che garantiscono al cittadino straniero la protezione sussidiaria.

Il richiamo a indagini ancora in corso

L'Italia - hanno aggiunto i magistrati - ha inoltre aderito alle Convenzioni Unclos, Solas e Sar, che prevalgono su tutte le fonti ordinarie, e dunque tutti, a cominciare dagli organi statali, "hanno il dovere di adempiere agli obblighi di salvataggio in mare". Ma il richiamo a tali norme all'indomani della strage di Cutro appare un po' fuori luogo, se non altro per il fatto che si stia ancora indagando sulla catena di presunti errori nelle operazioni di soccorso.

Eventuali annotazioni, quindi, sarebbero state più sensate in un secondo momento, una volta chiarita la dinamica di quella concitata notte di mare mosso.

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