La scena musulmana di Bologna sembra essere in tumulto in queste ultime settimane. Il principale centro islamico cittadino ha da poco cambiato la sua guida dopo l'espulsione del precedente imam, Zulfiqar Khan, che ora si trova in Pakistan. Ha fatto ricorso al tar contro l'espulsione ed è ora in attesa di risposta ma, intanto, le redini delle anime dei fedeli sono state prese da un'altra guida, molto più giovane, che sui social sembra essere decisamente a proprio agio. Ma nemmeno il precedente imam disdegna i social, soprattutto ora che ha bisogno di comunicare con la comunità islamica ma non lo può fare personalmente trovandosi fuori dall'Italia e senza possibilità di tornarvi.
In uno degli ultimi video che ha pubblicato su Facebook ha messo nel suo mirino Anna Maria Cisint, esponente della Lega ed eurodeputata, nonché ex sindaco di Monfalcone, che nei giorni scorsi per prima ha denunciato le parole del nuovo imam di Bologna. Questo ha evidentemente infastidito Khan e il suo successore, tanto da richiedere un intervento social forte da parte di Khan. Che è arrivato con tanto di foto di Cisint pubblicata in sovraimpressione da parte dell'ex imam. "Voi siete fondamentalisti cattivi", ha detto l'imam rivolgendosi a Cisint e agli esponenti della Lega. Ancora una volta, l'imam ha rivendicato il proprio "fondamentalismo" e "radicalismo", intendendolo in un'accezione positiva come credente nei fondamenti dell'islam, e ha sfidato chi critica la religione di Maometto a leggere il Corano per trovare elementi che vanno contro l'umanità. Non è la prima volta che l'imam effettua questo tipo di video, perché già in passato aveva rivolto le sue ire a giornalisti come Mario Giordano, per esempio, o anche Fausto Biloslavo. Proprio perché fanno il loro lavoro, quello di indagine su fatti da accertare, vengono esposti, così come ha fatto per Cisint. Ma nessuno di loro si è fatto intimorire.
"Il violento attacco rivolto contro di me, il mio partito e il Segretario federale Matteo Salvini da parte dell’imam di Bologna Zulfiqar Khan, espulso per il suo aperto sostegno alla Jihad e ad Hamas – che fra l’altro rende ora ancora più chiare le parole pronunciate dal suo seguace Omar Mamdouh – ci dice che siamo dalla parte giusta della storia", ha dichiarato Cisint in una nota. L'eurodeputato ha poi aggiunto che "questo, ennesimo, fatto non fa altro che rafforzare la mia battaglia. Ci troviamo di fronte a una rete ideologica che si insinua all’interno di moschee — come quella irregolare di Bologna — e che si estende sui social media, veicolando odio verso l’Occidente e verso chi si batte per difenderne valori, libertà e radici. Nel mio lavoro denuncio ogni giorno atteggiamenti radicali e pericolosi in tutto il Paese, da parte di chi disprezza l’Italia e intende sostituirne identità e civiltà. È una realtà che non possiamo più ignorare".
Tutto questo, è la conclusione di Cisint, "impone un’azione immediata e risoluta. Servono contromisure forti, ora, prima che la visione fondamentalista promossa da Khan e da chi la pensa come lui attecchisca altrove, in altre moschee d’Italia o d’Europa. Prima che le parole d’odio si traducano in azioni concrete.
Prima che la radicalizzazione, già in atto anche nel nostro Paese, acceleri e diventi ciò che il recente report francese denuncia come un vero e proprio tentativo di sovversione della democrazia. Non arretreremo di un passo". Nel sup profilo Facebook si trovano anche condivisioni di post contro il premier, Giorgia Meloni.