Spara a un ladro nella sua casa a Rovigo, non viene indagato

Un 68enne ha sparato contro un gruppo di ladri entrati nella sua abitazione, ferendone uno. L’uomo, che ha agito per difendersi, non è indagato grazie alla nuova legge sulla legittima difesa

Spara a un ladro nella sua casa a Rovigo, non viene indagato
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È ancora alta la tensione a Grignano Polesine, frazione alle porte di Rovigo, dove nella tarda serata di lunedì 3 novembre un uomo di 68 anni ha sparato contro un gruppo di ladri entrati nella sua abitazione, ferendone uno. Le indagini, condotte dalla squadra Mobile della Questura di Rovigo, sono in corso, ma un punto appare già chiaro: il proprietario di casa non è indagato. La Procura rodigina ha infatti specificato che, sulla base della nuova normativa in materia di legittima difesa, l’uomo non risulta al momento destinatario di alcun procedimento penale.

La dinamica della tentata rapina

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, due o forse tre malviventi, col volto coperto da passamontagna e presumibilmente armati, avrebbero fatto irruzione nella casa del 68enne con l’intento di mettere a segno una rapina. L’uomo, accortosi del pericolo, avrebbe impugnato la propria pistola, regolarmente detenuta, e aperto il fuoco, colpendo uno dei rapinatori. Non è ancora chiaro se siano stati esplosi uno o più colpi, ma la reazione è stata immediata, innescata dal panico e dalla sensazione di essere in grave pericolo.

I banditi sono poi fuggiti rapidamente, lasciando dietro di sé alcune tracce che ora la polizia sta analizzando. Sul posto, oltre alla Mobile, sono intervenute le pattuglie delle Volanti e la Polizia Scientifica, che ha eseguito i rilievi balistici all’interno e all’esterno dell’abitazione.

Le indagini

Il procuratore di Rovigo ha confermato che si procede “contro ignoti per il delitto di tentata rapina aggravata dall’essere gli autori armati, travisati e per aver commesso i fatti in un luogo di privata dimora”. L’inchiesta, dunque, al momento punta a identificare i responsabili dell’assalto, non chi ha reagito per difendersi.

Un dettaglio potrebbe risultare decisivo: uno dei rapinatori sarebbe rimasto ferito da un colpo di pistola. La Questura ha immediatamente diramato un avviso a tutti gli ospedali del Veneto e delle province limitrofe, chiedendo di segnalare eventuali accessi di persone con ferite compatibili con un’arma da fuoco. Finora, tuttavia, nessun riscontro positivo è arrivato dalle strutture sanitarie.

La posizione del proprietario di casa

L’uomo, che vive da solo, è stato ascoltato dagli agenti della squadra Mobile per ricostruire con precisione i fatti. Visibilmente scosso ma lucido, ha spiegato di aver agito per difendersi dopo essersi trovato faccia a faccia con i rapinatori all’interno della propria abitazione. Al momento, secondo quanto riferito dalla Procura, non ci sono elementi per ipotizzare un eccesso colposo di legittima difesa, anche in virtù delle recenti modifiche legislative che tutelano chi reagisce a un’intrusione nella propria casa in situazioni di pericolo.

La nuova legge sulla legittima difesa

Il caso di Rovigo accende i riflettori sulla legittima difesa domiciliare, ridefinita con la riforma entrata in vigore negli ultimi anni. La norma stabilisce che chi reagisce in casa propria o nel proprio luogo di lavoro per difendere la vita, l’incolumità o i beni propri o altrui, non è punibile, a condizione che l’uso della forza sia proporzionato e avvenga in stato di grave turbamento.

Nel caso specifico, il 68enne avrebbe agito in un contesto di concitazione e pericolo immediato, trovandosi improvvisamente di fronte ai rapinatori. La sua condotta, secondo le prime valutazioni, appare quindi coerente con i presupposti di legge.

Le indagini al momento proseguono senza sosta: la polizia sta esaminando le telecamere di videosorveglianza della zona per individuare l’auto utilizzata dai rapinatori durante la fuga. Intanto, il ferito in fuga e i suoi complici restano ricercati.

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