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Il trapper Baby Gang sulle proteste in Francia: "Ogni musulmano è pronto a morire per il suo Dio"

Il cantante di origini marocchine su instagram attacca: "Evitate di parlare di cose che non sapete, soprattutto in Italia dove gli immigrati sono stati pure parecchio gentili con voi"

Il trapper Baby Gang sulle proteste in Francia: "Ogni musulmano è pronto a morire per il suo Dio"

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Il trapper Baby Gang sulle proteste in Francia: "Ogni musulmano è pronto a morire per il suo Dio"

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Il trapper Baby Gang torna a far parlare di sé scagliandosi violentemente contro il ministro Matteo Salvini e l’europarlamentare Silvia Sardone. I due esponenti Leghisti, dai loro profili social, avevano commentato le violenze in atto in Francia in questi giorni individuando nell’immigrazione di stampo islamico la principale causa dei disordini.

L'attacco a Salvini e all'Italia

Dal suo profilo Instagram non si è fatta attendere la risposta secca e brutale di Baby Gang (all’anagrafe Zaccaria Mouhib):

“Gente così (Salvini e Sardone) devono morire, portano solo ignoranza e razzismo.

In Italia non dovete proprio parlare perché della mia generazione non avete ancora visto niente. Fidatevi meglio non provocarci perché diventiamo una razza di merda, più di quello che potete pensare e soprattutto se parlate di religione sappiate che ogni musulmano per la sua fede e il suo dio è pronto a morire.

Evitate di parlare di cose che non sapete, soprattutto in Italia dove gli immigrati sono stati pure parecchio gentili con voi perché tanto tempo fa i vostri nonni e bis nonni in africa hanno sempre fatto il cazzo che hanno voluto”

baby gang

Il rapper era stato recentemente scarcerato

Parole forti, pericolose, di pancia, forse dettate da un momento di rabbia che però non giustificano le minacce insite nel testo.

E dire che dopo la condanna a 4 anni per una sparatoria avvenuta lo scorso ottobre in corso Como, Zaccaria sembrava voler mettere la testa a posto; a marzo era stato scarcerato e posto ai domiciliari in una comunità terapeutica. Il legale del cantante aveva dichiarato: «Zaccaria ha intrapreso un serio processo di rielaborazione dei propri trascorsi criminosi, dimostrando di aver compreso il disvalore delle proprie azioni e di voler affrontare le problematiche di abuso di sostanze».

A quanto pare, il trapper lecchese ci è cascato di nuovo sputando veleno e violenza e chiosando con un appello finale: “Fratelli Italiani fate qualcosa perché altrimenti siamo pronti a passare dalla parte del torto.”

La domanda sorge spontanea, cosa dovremmo fare esattamente noi “fratelli Italiani”? Zaccaria ha già ricevuto aiuto da Don Claudio Burgio, cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e fondatore della comunità Kairos, che lo accolse quando, ancora minorenne, già bazzicava con il mondo del crimine.

Dopo l’iniziale riabilitazione Baby Gang è tornato a fare uso di sostanze e svariate azioni criminali. Occasioni e tempo sono stati dati a questo ragazzo (non ultima la scarcerazione e la possibilità di riabilitarsi nuovamente).

Forse prima di scrivere messaggi eversivi sarebbe d’uopo un esame di coscienza.

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