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"Vecchi non verrà estradato". Al presidio per Cospito si esulta per l'attivista del G8

Anche dalla Corte di Appello di Lione arriva un no all'estradizione per l'ex no global italiano ricercato per i fatti del G8 di Genova del 2001. Ma è un flop il presidio in solidarietà all'anarchico al 41bis e in sciopero della fame

"Vecchi non verrà estradato". Al presidio per Cospito si esulta per l'attivista del G8

Gli animi esultano quando da Lione arriva la notizia che il militante Vincenzo Vecchi, 49 anni, arrestato in Francia nell'agosto del 2019 dopo una latitanza di 8 anni per i fatti del G8 di Genova, non verrà estradato in Italia. "Non abbiamo ancora notizie precise - dice un militante anarchico al megafono durante il presidio davanti al Palazzo di Giustizia di Milano - domani ci sarà una conferenza stampa a Parigi. Ma sappiamo che sorprendetemente la Corte d'Appello di Lione ha respinto la richiesta di estradizione per Vecchi".

Per il resto il presidio organizzato davanti al Tribunale - in solidarietà sia a Vecchi che ad Alfredo Cospito - ha il sapore del flop. Sono poco meno di una cinquantina i manifestanti davanti al Tribunale di Milano, con tre striscioni contro il 41bis, il regime in cui si trova recluso l'anarchico in sciopero della fame da 5 mesi. Cospito oggi era in udienza nel reparto di medicina penitenziaria dell'ospedale San Paolo davanti ai giudici di sorveglianza per chiedere che gli venga concesso il differimento pena, nella forma della detenzione domiciliare, per motivi di salute. E ha fatto sapere che gli verrà concesso di tornare a casa, interromperà lo sciopero della fame. Da settimane la situazione clinica dell'anarchico è in netto peggioramento, date le conseguenze dello sciopero della fame per protesta contro il carcere duro. I giudici - a decidere sarà la presidente del tribunale di Sorveglianza Giovanna Di Rosa, il magistrato Ornella Anedda e due esperti - dovranno tener conto della scelta di Cospito di non alimentarsi e su questo punto le sentenze della Cassazione sono piuttosto esplicite nel considerare la scelta del detenuto di rifiutare il cibo "non un motivo valido per ottenere gli arresti domiciliari". Ma la valutazione attiene anche la "compatibilità" con il carcere, la possibilità di garantire le cure da casa e "l'umanità" della pena dietro le sbarre dato lo stato di salute. La procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il sostituto pg Nicola Balice hanno dato parere negativo alla richiesta di differimento pena. Adesso i giudici avrannno cinque giorni di tempo per decidere sull'istanza.

I manifestanti hanno distribuito un volantino con le parole di Cospito dello scorso 14 marzo in videoconferenza dal carcere di Opera durante il suo processo a Perugia. "Grazie fratelli e sorelle per quello che avete fatto, vi amo e perdonate questa illogica caparbietà. Mai piegato, sempre per l'anarchia. Viva la vita, abbasso la morte", le parole di Cospito. In un altro volantino distribuito ai passanti si legge anche: "Sia il caso di Vecchi che quello di Cospito - si legge in un volantino distribuito ai passanti - mostrano l'esistenza di norme di carattere eccezionale, nate in contesti emergenziali e quindi di natura temporanea che assumono nel tempo valenza ordinaria".

"Oggi siamo qui -spiegano gli organizzatori- perché questo rimane il luogo deputato a scegliere se salvare la vita di Alfredo o no. Abbiamo pensato di mantenere il presidio qui e di non andare al San Paolo anche perché al San Paolo c'è la sofferenza di tanti, non solo quella di Alfredo. E anche lui, quando è stato ricoverato li, ha espresso il suo dispiacere per creare del disagio in un ospedale.

Oltre ad avere un grande coraggio, Alfredo ha un cuore grandissimo e noi speriamo che il suo cuore lo sostenga".

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