Cronaca nera

"Hanno clonato la voce di mio nipote". Così è stata truffata l'ex di Morandi

Laura Efrikian, nota attrice ed ex moglie di Gianni Morandi, racconta di essere stata truffata: "Mi hanno portato via i soldi che servivano per i poveri dicendo che mio figlio aveva bisogno di contanti"

Laura Efrikian durante un'intervista a "Estate in Diretta"
Laura Efrikian durante un'intervista a "Estate in Diretta"

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"Hanno clonato la voce di mio nipote". Così è stata truffata l'ex moglie di Morandi

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"Erano le tre di pomeriggio del 14 giugno, proprio il giorno del mio compleanno, che bel regalo. Ero sola in casa, a quell’ora la mia amica-segretaria Arianna non c’è e gli sciagurati lo sapevano, devono avermi spiato". C'è tanta amarezza nelle parole di Laura Efrikian, 83 anni, nota attrice ed ex moglie di Gianni Morandi, vittima di una truffa organizzata e curata nei dettagli. Un ragazzo, fingendosi il nipote sedicenne Jacopo, le ha chiesto dei soldi che sarebbero dovuti per aiutare il figlio Marco, messo alle strette da presunti fornitori: era tutta una farsa. "Quella voce era clonata. - racconta la donna in una intervista al Corriere della Sera - Ma sanno dove colpirti, nell’amore infinito per un figlio in pericolo, che non ti fa più ragionare. Io però voglio raccontarlo, se anche aiuterò una sola persona a non farsi imbrogliare, almeno ne sarà valsa la pena. Certo che il colpo lo accusi, è come aver preso una bastonata in testa".

"La voce clonata di mio nipote"

I fatti risalgono al pomeriggio del 14 scorso. Laura è da sola in casa. "Suona il telefono fisso - ricorda - Rispondo. E riconosco la voce concitata di mio nipote Jacopo: 'Nonna, papà è nei guai, devi aiutarci, per favore, ora ti spiego ma fai in fretta!'. Non era lui, ora lo so, ma un attore con la voce contraffatta, ormai le clonano, sono abilissimi, poi me l’hanno spiegato". Lo sconosciuto, che si finge il giovane Jacopo, farfuglia che Marco ha comprato un costoso macchinario per i concerti "ma il bonifico con cui lo aveva pagato non era arrivato. Che i titolari erano furiosi, pretendevano i soldi e stavano trattenendo mio figlio nei loro uffici, minacciando di portarlo dai carabinieri per la denuncia". "Il mio finto nipote era agitatissimo. - continua - E si è subito raccomandato: 'Non dirlo a nessuno, per carità, papà non vuole, pensa che figura se si viene a sapere'. E gli ho dato retta. Nel frattempo mi hanno chiamato anche sul cellulare, presentandosi come i creditori di Marco, intimandomi di pagarli al più presto".

"Mi hanno portato via i soldi che servivano per i poveri"

Laura, che non è certo una sprovveduta, prova a contattare la figlia Marianna "ma questi banditi avevano già telefonato anche a lei con la scusa di alcuni pacchi da ritirare con urgenza, - dice - solo per tenere occupata la linea". Intanto, lo sconosciuto che si finge il nipote Jacopo insiste: "Diceva 'Nonna, aiutaci, papà dice che in casa hai dei contanti. Tra poco viene da te una persona a ritirarli, dagli tutto quello che trovi, ti supplico, così lo lasciano andare'. Sembrava terrorizzato". Preoccupata per il figlio Marco, Laura mette a disposizione i pochi soldi che ha in casa: cinquemila euro destinati alle persone bisognose. "Li tenevo in camera mia, chiusi in uno stipetto. - continua il racconto - Li avevo raccolti vendendo i miei quadri e i miei libri. Servivano per i poveri, da anni faccio la volontaria in Africa. 'Così pochi?', ha esclamato quello che credevo Jacopo. 'Non puoi metterci anche dei gioielli, dell’oro?'. 'Ma sei matto? Non ne ho'". Poco dopo, suonano alla porta i banditi: "Ho aperto. C’era un ragazzo di colore. Ha parlato pochissimo. Mi ha chiesto i soldi. Li ha contati ad alta voce, parlando al telefono con un complice: 19 pezzi da 50, non so quanti da 20. Poi se n’è andato".

"Mi hanno colpito nell'amore per mio figlio"

A insospettirsi è stato il marito di una vicina di casa: "Il marito di Rossella (la vicina ndr), affacciato al balcone, ha intuito che era successo qualcosa di strano. E ha fotografato il ragazzo mentre scappava". A quel punto scatta l'allerta al 112. "Rossella ha ricevuto una telefonata. - ricorda -Hanno detto di essere i carabinieri, di aver catturato il ladro e di aspettarli. Invece erano i malviventi, così abbiamo perso altro tempo". Un raggiro subdolo, quello subito da Laura, che ancora non si dà pace: "Mi sono sentita mortificata, presa in giro. - conclude - Di colpo vecchia, inutile, rimbambita, anche se non lo sono affatto. Triste. Succede a tanti, ma non mi consola.

Poi dopo è prevalsa la rabbia: se lo avessi avuto tra le mani, quel tipo, lo avrei sbattuto al muro".

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