Nei rifugi delle Dolomiti menù golosi della tradizione alpina anche oltre l’estate

Tutto si sarebbe tristemente spento il 20 settembre, come sempre, come ogni anno. Ma non nel 2010: il 20 è morto, viva il 20! Perché da questa data e fino al 3 ottobre nelle Dolomiti del Brenta, in Trentino, s'inaugura l'iniziativa «I rifugi del gusto. In quota oltre l'estate». L'idea è nata all'Assessorato al turismo della Provincia di Trento, che ha esteso l'apertura dei rifugi alpini oltre la tradizionale data di chiusura della stagione turistica. E perché mai, questo limite capestro?, si sono chiesti. L'inizio dell'autunno è un periodo perfetto per fare escursioni, godere di una natura che si tinge di colori incomparabili, e, con un po' di fortuna, vivere un clima ancora dolcissimo. E poi il palato può far festa assaporando le specialità enogastronomiche di questa regione baciata da ottimi funghi, noci, mele, frutti di bosco, pesce di torrente e di lago, prodotti dell'uomo come polenta e formaggi. Fa da apripista, quest'anno (in attesa di estendere, dal 2011, l'iniziativa a tutta la provincia, complici l'Associazione gestori rifugi, la Società alpinistica tridentina e l'Accademia della montagna), l'area delle Dolomiti del Brenta, che comprende località turistiche come le Terme di Comano, Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena e Paganella. Qui 14 strutture ricettive d'alta quota, di ottimo livello, propongono per due settimane una serie di menu composti da piatti della migliore tradizione culinaria regionale a un prezzo speciale di 20 euro a persona, vino e cin cin di benvenuto inclusi. Le ricette, elaborate dallo chef stellato Rinaldo Dalsasso insieme ai cuochi dei rifugi, vanno a formare un poker di menu, che si alterneranno a seconda dell'estro degli chef e della reperibilità dei prodotti.

Tra i primi piatti: zuppa di verdure con salmerino (un pesce di fiume), canederli ai funghi con burro di malga fuso, gnocchi di patate, zuppa di fagioli; tra i secondi: spezzatino alla trentina, filetti di trota in crosta di patate, brasato con polenta di Storo (integrale), tagliere di formaggi (spressa delle Giudicarie, trentingrana, nostrano di malga); tra i dolci: flan di mele della Val di Non, torta di noci, pere al Teroldego rotaliano, un vino autoctono che, con il Marzemino e il Nosiola (tutti della casa vinicola Cavit), verranno proposti agli ospiti. Chi, oltre al pranzo o alla cena, vorrà pernottare nei rifugi, spenderà 38 euro a persona a notte compresa la prima colazione. Per informazioni: www.visittrentino.it.

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