da Milano
In tempi difficili le grandi aziende pubbliche se la cavano meglio di quelle private. E dopo gli straordinari risultati degli ultimi cinque anni, le banche cominciano a patire la crisi, non solo per le perdite su crediti, ma anche per minori utili da intermediazione. È questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla ricerca di R&S, ufficio studi di Mediobanca che dal 1970 con rigoroso puntiglio setaccia lindustria e la finanza italiana. I 50 maggiori gruppi italiani quotati in Borsa godono in generale di buona salute (a parte gravi casi isolati come Alitalia) e fanno un bel po di utili: ben 48,2 miliardi di euro nel 2007.
I maggiori profitti in assoluto sono quelli dellEni (10 miliardi), cui seguono Intesa Sanpaolo (7,3 miliardi) e Unicredit (6,6 miliardi). Ma i dati dei primi mesi del 2008 mostrano che la crisi si fa sentire.
LIndustria. Nel 2007 gli utili netti sono cresciuti di quasi il 9% rispetto allanno prima, con un aumento del 2,6% nel settore pubblico e del 18,6 in quello privato. Ma se si guarda allutile corrente, che è il profitto al netto delle poste straordinarie (come le vendite di attività) e delle tasse, indicatore quindi della redditività propria della gestione industriale, si segnala un progresso ridotto al 2,8% (il 6% del privato e l1% del pubblico). Landamento dellutile cambia nei tre mesi del 2008, rispetto allo stesso periodo del 2007. Lutile netto cresce del 9,5% e lutile corrente del 7,6%, ma con andamenti marcatamente diversi tra le imprese a controllo pubblico e a controllo privato. Le prime aumentano lutile netto del 19,6% (quello corrente del 17,6%), le seconde hanno utili netti in calo del 7,6% (correnti in calo dell11,1%). Secondo gli esperti di Mediobanca il diverso andamento è il riflesso dellapporto di alcune grandi operazioni, come lacquisto di Endesa da parte dellEnel, e daltra parte della situazione di stallo nelle società private. «In momenti di grandi turbolenze le società che hanno alle spalle lo Stato hanno maggiori capacità di indebitarsi, raccogliere capitali, e portare a termine importanti operazioni industriali», spiegano a Mediobanca, «del resto - spiegano ancora allufficio studi - è anche vero che le grandi società pubbliche operano in settori protetti, come le utility, dove i margini sono maggiori».
Le Banche. I cinque maggiori istituti hanno chiuso il 2007 con ricavi operativi in aumento del 2,7% e perdite su crediti in aumento del 7,5%. Lutile è cresciuto del 26,8% grazie allapporto delle poste straordinarie (soprattutto i 2,8 miliardi di plusvalenze contabilizzate da Intesa Sanpaolo sulla cessione di Cariparma e FriulAdria), senza sarebbe calato del 23%.
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