Il 2015 ha visto molti saliscendi dei mercati ma, alla fine, ha comunque premiato gli investitori che hanno preferito gli investimenti azionari e quelli bilanciati rispetto a quelli obbligazionari e monetari. Ne 2016, invece, visti i tassi obbligazionari ai minimi storici, sarà piuttosto difficile riuscire a estrarre rendimenti di un certo spessore nel reddito fisso. «Vedo il mercato azionario più interessante sotto il profilo rischio/rendimento. Ad agevolarlo è lo scenario di fondo che vede l'Europa che mostra segnali di crescita dopo anni di stenti, gli Usa che sono in salute e la Cina che, uscita da una crescita drogata, sta migrando da una economia strutturata sull'export a una che tende a fare leva sui consumi interni», fa presente Roberto Russo, ad di Assiteca Sim ch, tuttavia, non nasconde che sul 2016 continueranno a pesare i focolai di crisi geopolitiche internazionali e questo causerà problemi soprattutto in termini di maggiore volatilità dei mercati: secondo l'esperto, però, nell'insieme dovrebbe essere un anno positivo per gli investitori più orientati al mercato azionario. Ma non per questo basterà investire in modo generalizzato.Sarà infatti necessario selezionare le opportunità, cercando di individuare le aree e i settori più convenienti, in termini di valutazioni, e quelle che potrebbe beneficiare di più di un contesto di crescita graduale. «Tra le piazze più interessanti, quella italiana resta in prima fila - sostiene Russo -: nell'ultimo semestre anche Piazza Affari ha dovuto fare i conti prima con la crisi greca (luglio), poi con quella cinese (agosto), quindi con il dieselgate e poi con le nuove tensioni sul settore bancario (dicembre), ma il bilancio da inizio anno resta ampiamente positivo (+10%) e ben al di sopra delle media europea».D'altra parte gli indici azionari italiani hanno un vantaggio non secondario. Distano ancora il 60% dai massimi storici, mentre la maggior parte di quelli europei e mondiali è già sui massimi di sempre: Milano, inoltre, gode di una maggiore fiducia da parte degli investitori esteri che dopo anni vedono l'Italia come una meta interessante in cui investire. Per Russo, i settori più interessanti nei quali investire per i prossimi 12 mesi sono il lusso, l'industriale, l'energia e quello bancario. «In ambito obbligazionario, invece, sconsiglierei di investire in titoli e in fondi governativi euro perché l'aumento dei tassi di interesse potrebbe penalizzarli, come già sperimentato in maggio e giugno.
Suggerisco, nel caso si intenda puntare in qualche misura sui titoli di Stato della zona euro, di privilegiare quelli italiani e spagnoli (che dovrebbero vedere ridurre ulteriormente i loro spread rispetto ai bund tedeschi) e sulle obbligazioni legate all'inflazione (inflation linked) che nei prossimi anni dovrebbe risalire», raccomanda Russo, il quale, ritiene infine che si stiano creando interessanti opportunità nel segmento dei titoli obbligazionari subordinati bancari che, a suo parere, sono da trattare in modo selettivo e soltanto tramite consulenti specializzati.EMo- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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