Del Neri, brutto tiro alla Roma Totti rimedia, gol dopo 8 mesi

Mezzo passo falso casalingo dei giallorossi. Ma la rete del vantaggio del Chievo è stata realizzata da Pellissier in fuorigioco non segnalato dal guardalinee

Marcello Di Dio

da Roma

Un mezzo passo falso che lascia l’amaro in bocca, ma non è certo colpa della notte passata in ritiro a casa invece che a Trigoria. Consuetudine che verrà mantenuta finché la Roma resterà al secondo posto in classifica. I giallorossi pagano quella che potremmo ormai definire la dura legge dell’ex Del Neri – tornato al timone del Chievo che con lui diventò squadra delle meraviglie -, l’ottima giornata di Sicignano, la sfortuna in alcune occasioni e soprattutto l’eccessivo sventolio (il più delle volte errato) delle «bandierine». E se la signora Cini nega una rete a Totti e a Tiribocchi – ma i fuorigioco, pur millimetrici, ci sono – il collega Maggiani ne combina di tutti i colori.
Così il ritorno al gol in campionato di Francesco Totti (l’ultima volta otto mesi e mezzo fa) è sufficiente solo ad evitare una clamorosa sconfitta. Sarebbe stata la seconda consecutiva con Gigi Del Neri, che già l’anno scorso alla guida del Palermo – era l’11 dicembre 2005 – fece uno scherzetto alla Roma di Spalletti conquistando i tre punti. Ma allora c’era di fronte una squadra giallorossa che non era ancora tale, complice il rapporto difficile dei giocatori con il ribelle Cassano, quasi sul piede di partenza. Stavolta ne prende uno a una Roma che è un gruppo ben affiatato («quello che gioca il miglior calcio nel campionato», è il complimento di Del Neri, tornato al Chievo dopo nove mesi di ferie forzate) ma che subisce all’inizio la vivacità e le incursioni veloci dei veneti, in campo con una grinta mai vista in questa stagione complice anche il cambio tecnico dopo l’esonero di Pillon.
E Del Neri, per certi versi, mette lo zampino anche sul gol dei suoi: il distratto Maggiani è infatti a colloquio con l’allenatore di Aquileia mentre parte il lancio di Zanchetta per Pellissier, in posizione di offside di almeno un metro. Bravo comunque l’attaccante veneto a far fuori Chivu e Doni, in disperata uscita, dopo che nel primo tempo aveva dato lavoro a iosa alla retroguardia di casa.
Gol di Totti a parte (ci riferiamo a quello annullato all’inizio del match), la Roma costruisce un’enorme quantità di palle gol: Luciano salva sulla linea l’imperioso colpo di testa di Ferrari, Panucci in tre occasioni sfiora il palo di Sicignano, che poi alza la saracinesca deviando con fortuna e abilità le conclusioni di Montella e De Rossi. Il tutto mentre Maggiani continua a sbandierare in libertà, tra le proteste dei calciatori di Spalletti, ma non lo fa quando Totti segna l’1-1 e la sua posizione lascia molti dubbi nonostante il tocco di un difensore del Chievo. Per il capitano della Roma, in evidente progresso dopo la bella prova di Atene in Champions, una rete in campionato che mancava dall’8 febbraio scorso (partita con il Cagliari a porte chiuse sul neutro di Rieti). E con quella, torna anche il canonico festeggiamento con il dito in bocca per celebrare il figlio Cristian.
Spalletti, nel frattempo, aveva cercato di dare maggiore forza offensiva alla squadra mettendo in campo Pizarro (tornato dal Cile dopo il lutto familiare) e Vucinic, al suo esordio assoluto con la maglia della Roma.

L’attaccante montenegrino fornirà un’alternativa all’attacco giallorosso, ieri francamente non poteva fare di più anche se i suoi centimetri rappresentavano un’insidia per la «piccola» retroguardia del Chievo. La Roma rischia nel finale, quando Doni deve chiudere su Tiribocchi lanciato a rete. Sarebbe stata una beffa, come lo è già il mancato aggancio dell’Inter in testa alla classifica.

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