Nessun segno di violenza e, per gli investigatori, neanche gli indumenti intimi sui quali, eventualmente, verificare la presenza di liquido seminale. Il caso della giovane romana di 24 anni che sostiene di essere stata violentata la notte di Capodanno nel castello di Roccalvecce, nei pressi di Viterbo, rischia di diventare un pasticcio.
Il referto della visita ginecologica eseguita nellospedale SantAndrea di Roma ha infatti escluso qualsiasi tipo di lesione, circostanza poco significativa se si considera la dinamica del presunto stupro, avvenuto cioè, come dichiarata dalla neolaureata di 24 anni, mentre era in stato di torpore e semi incoscienza in quanto completamente ubriaca, quindi incapace di opporre resistenza. Ma ciò che sorprende è il rifiuto della giovane di consegnare la biancheria agli agenti che hanno verbalizzato il suo racconto. Si tratterebbe di reperti essenziali per lo sviluppo delle indagini soprattutto alla luce di quelle piccole macchie, forse liquido seminale, che la donna sostiene di aver individuato sugli indumenti. Non è escluso, a questo punto, che la presunta vittima dello stupro, la quale non ha denunciato il fatto alla polizia, ma si è limitata a farlo presente ai medici, voglia evitare che il caso abbia un epilogo nelle aule di giustizia.
La procura di Viterbo, intanto, ha aperto un fascicolo processuale contro ignoti. Gli accertamenti, coordinati dal pm Stefano DArma, sono stati delegati agli uomini della squadra mobile diretti da Fabio Zampaglione. Il funzionario, dopo un colloquio con il pm, ieri pomeriggio a Roma ha incontrato i colleghi del commissariato Flaminio Nuovo, che hanno raccolto a verbale le dichiarazioni della studentessa. Il funzionario ha poi sentito la neolaureata, ma non sono trapelate indiscrezioni sullatto di indagine.
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