Si comincia. Oggi un primo contingente di 150 militari arriverà in città per garantire lordine pubblico. E chi dellordine pubblico fa la propria missione di vita, come il prefetto Gian Valerio Lombardi, plaude alla decisione del governo di impiegare i soldati nei centri urbani. «È una prima risposta, importante anche se non esaustiva, di tutta la problematica della sicurezza».
Cosa si aspetta dalla presenza dei militari?
«Mi aspetto innanzitutto di recuperare un bel po di uomini delle forze dellordine per potenziare il controllo del territorio. Poi va considerato il lato psicologico: vedere uomini in divisa rassicura i cittadini. Non dimentichiamo che sono mesi che la gente ci chiede più sicurezza».
Tute mimetiche e armi. Non teme che la città abbia un aspetto troppo militarizzato?
«Il numero dei soldati è cospicuo. Ma sulle 24 ore la loro presenza non sarà invasiva, dato che il loro impiego è organizzato su turni di lavoro a orari differenti. E il fatto che presidieranno sedi diplomatiche o palazzi pubblici, dove prima si vedevano poliziotti e carabinieri, non sarà così traumatico per la cittadinanza».
Quattrocento militari a Milano possono dare una svolta al problema-sicurezza?
«È la cosa migliore che si potesse fare nellimmediato in questo senso. Credo che il sistema sicurezza sia un meccanismo complesso, fatto di tanti componenti diverse. Cè la prevenzione, importantissima, che spetta a noi. E poi cè anche la parte sanzionatoria, la cosiddetta certezza della pena. E su questo fronte è chiaro che occorre lavorare perché ci sono alcuni meccanismi che bisogna migliorare».
Milano dagosto è quasi vuota. È il mese giusto per cominciare?
«La nostra percezione è che Milano questanno si svuoterà meno del solito. Tuttavia iniziare proprio ad agosto sarà utile per testare i dispositivi in previsione futura, quando la città tornerà ai ritmi abituali».
A quando il primo bilancio?
«Con il Comitato di sicurezza abbiamo deciso di valutare i risultati mese per mese. Anche per aggiornare rapidamente le zone che necessitano un intervento.
Vuole dire qualcosa ai cittadini?
«Sì, di avere fiducia».
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