«Niente Ztl in Sempione e Montenapo»

I proprietari dei locali pretendono più rigore per evitare schiamazzi

Lucia Galli

Non vuole sentir parlare di polemiche Letizia Moratti. I commercianti alzano le barricate contro la Ztl e lei che fa? Assicura che «nel quadrilatero della moda non si farà niente se prima non ci sarà un percorso condiviso con i commercianti».
Ma una cosa è certa: quello ideato dal Comune e disegnato dal Politecnico difficilmente verrà condiviso. La prova è racchiusa in due firme, depositate ieri da Giorgio Montingelli, consigliere dell’Unione del Commercio e da Claudia Buccellati, presidente dell’associazione di via Montenapoleone, sul protocollo d’intesa contro il piano del Comune. Un secco no al tavolato di lastroni rosati, al bando dei parcheggi, ai lampioni sottili e ultraleggeri e alle fioriere per delimitare la corsia per taxi, auto dei residenti, furgoni merci. Montingelli sintetizza così: «La Ztl è la morte del commercio». Tocca a Buccellati esplicare la posizione dei commercianti: «Non siamo contrari per partito preso, ma contestiamo il metodo del Comune che finora non ci ha considerati e ora vuole utilizzare i soldi dei contribuenti per un progetto inutile». Un esempio su tutti: «I questionari, distribuiti arbitrariamente». Per risolvere il caos dell’arteria della moda «basterebbe far rispettare le regole che esistono - conclude Buccellati - divieto di sosta e permesso di scaricare solo negli orari stabiliti perché Montenapoleone deve restare un’arteria di scorrimento». E poco importa se il sindaco assicura che i controlli avvengono già, loro rilanciano: «Venga a vedere se riesce a trovare qualche vigile».
Chiedono ordine e rigore i commercianti. E secondo loro la ricetta per ottenerli non è la Ztl proposta dall’assessore Edoardo Croci. «La storia insegna - continua Montingelli -, basta pensare a corso Garibaldi». In quel caso i negozianti si mossero per avere la pedonalizzazione, in cambio però, ebbero la Ztl «che non ha fatto altro che rovinarci». La prova nei numeri: «L’indotto dei locali è diminuito del 30 per cento e il ricambio folle dei negozi dimostra che grandi affari di un tempo non si fanno più». In corso Sempione invece residenti ed esercenti vedono nella Ztl una panacea ai propri problemi. Insieme a nuovi dehors regolamentati: sarebbero queste le armi con cui combattere gli schiamazzi estivi che ogni sera il popolo della notte mette in scena all’ombra dell’Arco della pace. Se n’è discusso ieri a Palazzo Marino ma entrambe le misure sono di là da venire. «La Ztl sarebbe efficace solo se controbilanciata da un adeguato piano parcheggi che ancora manca, dal progetto di via Bertani alla creazione di nuovi posti regolari in via Melzi D’Eril» dice Alessandro Bozzano, portavoce degli esercenti della zona. Sulla «questione dehor» poi si è sfiorato quasi l’incidente diplomatico: gli architetti di Palazzo Marino hanno fatto sapere che non ne sono previsti in zona e che quelli esistenti anche in altre zone della città, sulla base delle regole di oggi, sarebbero fuori legge. «Secondo noi invece sarebbero molto utili» spiega Franco Spirito, del comitato Pro Sempione: la famigerata «veranda esterna» permetterebbe di disciplinare meglio i clienti, distribuendoli nei 660 posti esterni già presenti, evitando gli assembramenti più rumorosi.

Discutere di misure future però non accontenta gli esercenti che lamentano il modo in cui la Polizia municipale pattuglia il territorio: giusto multare chi parcheggia in divieto, ma inutile pretendere che i locali lascino a bocca asciutta i clienti già dalle 22. «Semmai - chiosa Spirito - vorremmo che alle 2, quando si chiude, esercitassero le loro funzioni di ordine pubblico nel far defluire i clienti».

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