Sono stati liberati Raffaele
Pascariello, Alfonso Franza, Ignazio Gugliotta e Mario
Celentano, i tecnici italiani rapiti in Nigeria lo scorso primo
maggio dai guerriglieri separatisti del Mend (Movimento per l'emancipazione
del Delta del Niger). Liberi anche gli altri due ostaggi
rapiti assieme agli italiani: il cittadino americano John
Stapleton e il cittadino croato Juricha Ruic. La liberazione è avvenuta con qualche giorno di ritardo rispetto a quanto aveva preannunciato il Mend, prima a causa del "maltempo" nel Delta del Niger, poi per il mancato arrivo di un elicottero. Come sempre poco si conosce delle trattative che si sono svolte, come nei casi degli altri rapimenti, fatto sta i tecnici stanno bene.
Le lacrime dei familiari: l'incubo è finito La telefonata
più attesa arriva qualche minuto dopo le 13. Dall'altro capo
del telefono un dirigente della Chevron annuncia: "Sono stati
liberati". Giuseppina Franza, la moglie di Alfonso Franza, uno
dei quattro tecnici italiani rapiti in Nigeria e liberati oggi
dopo un mese, si scioglie in un pianto dirotto: finalmente
l'incubo è finito.
In pochi minuti la notizia fa il giro di tutti i familiari.
Lei stessa contatta le mogli di Raffaele Pascariello e Mario
Celentano, gli altri due italiani originari di queste zone.
Subito dopo, arriva la telefonata del sindaco di Piano,
Giovanni Ruggiero: c'é la conferma anche dall'unità di crisi
della Farnesina.
"Sono riuscito a scambiare solo due parole con Giuseppina
Franza - dice Ruggiero - poi l'emozione ha preso il sopravvento.
Sono felicissimo, tutta Piano di Sorrento, Meta e l'intera
penisola sorrentina ha vissuto questi trentadue giorni con
un'apprensione che, nell'ultima settimana, è diventata
angoscia".
"Sento di dover ringraziare - aggiunge Ruggiero - a nome
delle tre famiglie e del comune di Piano, tutte le autorità che
ci sono state vicine e che hanno facilitato il rilascio di
Alfonso Franza, Raffaele Pascariello e Mario Celentano".
Guerriglia per i proventi del petrolio Il gruppo armato che in Nigeria ha
finora rivendicato la maggior parte dei rapimenti, compreso
quelli dei tecnici italiani, è il Mend (Movimento di
emancipazione del delta del Niger). I ribelli sono in lotta
contro il governo federale nigeriano, reo ai suoi occhi di
privare la comunità Ijaw dei proventi del petrolio.
Il Mend è venuto alla ribalta lo scorso anno, con la
spettacolarizzazione e l'intensificazione delle sue azioni, con
rapimenti di stranieri, sabotaggi di oleodotti e attacchi alle
piattaforme di Agip, Chevron e Shell, le principali compagnie
petrolifere che operano nella regione.
Recentemente, l'attività del Mend si è ulteriormente
intensificata in concomitanza con le elezioni presidenziali del
21 aprile, vinte dal candidato del partito al potere, Umaru
Yar'adua.
L'obiettivo è la separazione dalla Nigeria e una
redistribuzione dei redditi petroliferi a favore delle
poverissime popolazioni Ijaw, comunità che conta circa 14
milioni di persone.
Dopo una serie di azioni che sembravano avere soprattutto un
fine propagandistico, il 7 maggio il Mend ha dato segnali di
voler alzare il tiro. Un comunicato pubblicato sul quotidiano
nigeriano Vanguard, firmato da due esponenti di spicco del
movimento (Tamuno Goddswill e Oyinye Alaebi), dichiara che "il
tempo che avevamo dato al Governo Federale per dialogare con la
nazione Ijaw è scaduto. I giochi sono chiusi. Non abbiamo altra
alternativa che prendere il nostro destino tra le mani e
liberare noi stessi con ogni mezzo necessario".
"Tutti i dipendenti stranieri e locali delle multinazionali
del petrolio e i loro contractor - avverte il comunicato -
dovrebbero lasciare immediatamente il territorio Jjaw.
Nigeria, liberati dal Mend i quattro tecnici italiani rapiti
Sono stati liberati Raffaele Pascariello, Alfonso Franza, Ignazio Gugliotta e Mario Celentano, i tecnici della Chevron sequestrati lo scorso primo maggio dai guerriglieri. Liberi anche gli altri due ostaggi: l'americano John Stapleton e il croato Juricha Ruic
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