Nigeriani si fingono rifugiati politici per trafficare cocaina e marijuana

Entravano in Italia sfruttando i canali umanitari e poi «importavano» cocaina e marijuana. Ma l’organizzazione, gestita da un gruppo di nigeriani, è stata smantellata dal nucleo regionale della polizia tributaria della Guardia di Finanza di Venezia. Gli uomini delle Fiamme gialle hanno eseguito sei provvedimenti restrittivi tra Padova, Rovigo, Vicenza e Ferrara. I corrieri nigeriani riuscivano a entrare in Italia con un visto politico e venivano poi accolti nelle strutture di accoglienza del comune di Padova. Così sarebbero riusciti a portare ingenti quantitativi di cocaina dall’Olanda (con ovuli) e marijuana dall’Africa per un giro di affari annuo di 20 milioni di euro. I nigeriani sfruttavano lo status di rifugiati per muoversi liberamente in tutta l’Unione e agire come corrieri.

La droga serviva soprattutto la piazza padovana e, in particolare, via Anelli, l’area famosa per il muro eretto contro il viavai degli spacciatori. L’organizzazione avrebbe movimentato in dieci mesi circa 50 chili di droga, quasi la metà in cocaina di ottima qualità e ancora da «tagliare».

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