Al Niguarda nuovo reparto contro i disturbi alimentari

Ogni anno sono mille i ricoveri per anoressia o bulimia, la metà di pazienti che arrivano da fuori regione

Anoressia, bulimia, alimentazione compulsiva, obesità. I disturbi alimentari sono un'emergenza in crescita che a Milano, al centro specializzato dell'ospedale Niguarda, causa ogni anno circa mille ricoveri di cui un quarto da fuori regione. Per ampliare e migliorare l'offerta ai pazienti, il Centro per la cura dei disturbi del comportamento alimentare diretto da Maria Gabriella Gentile si arricchisce di un nuovo reparto di degenza, inaugurato dall'assessore regionale alla Sanità Luciano Bresciani, alla presenza di Gentile e del
direttore generale di Niguarda Pasquale Cannatelli.
Il reparto si sviluppa su un area di 600 metri quadrati, è dotato di 6 stanze a 2 letti e prevede la possibilità di ospitare, accanto al giovane paziente, anche un familiare. La strategia di cura seguita dal centro milanese, struttura di riferimento nazionale che registra oltre 30mila prestazioni ambulatoriali all'anno, prevede infatti il coinvolgimento dei genitori nelle varie fasi del progetto di assistenza. Nella nuova struttura, inoltre, viene dedicato un ampio spazio alle attività di relax e alle terapie occupazionali.
Questo taglio del nastro «è un evento importante - ha affermato Bresciani - che vede applicato il principio di ospedali come espressioni di funzioni con i loro bracci operativi, in grado di garantire non solo il trattamento degli acuti, ma anche diagnosi e cure di primo e secondo livello di complessità. È anche l'esempio di una sanità che continua a crescere e a garantire una sempre maggiore umanizzazione delle cure».

L'assessore, riferisce la Regione in una nota, ha sottolineato come le patologie legate all'alimentazione siano in crescita e legate «al disagio giovanile, area su cui è necessario intervenire». Il centro di Niguarda garantisce anche la continuità delle cure dopo la dimissione dal ricovero, con terapie in regime ambulatoriale e in Day hospital.

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