Questo giornale ha spesso raccontato le drammatiche storie di ragazze anoressiche. In prima pagina sono finite le lettere di madri disperate che non sapevano più come curare le proprie figlie e i nostri inviati hanno descritto quanto sia difficile trovare un centro in grado di assistere giovani ridotte a scheletri. Tra i quotidiani, nessuno più di noi può dirsi dunque sensibile a una malattia che colpisce molte adolescenti. Ciononostante laltro ieri abbiamo detto no a una pubblicità di due pagine in cui si vedeva una ragazza anoressica completamente nuda. La foto è unidea di Oliviero Toscani, il creativo autore di decine di campagne pubblicitarie provocatorie: la più famosa è quella di un malato terminale di Aids. Toscani dice che gli choc servono a far discutere. Per questo avrebbe ripreso il corpo spolpato della giovane con di fianco il logo di Nolita, un marchio di capi dabbigliamento per ragazzine. Il creativo ha ragione. La foto choc sicuramente farà parlare. Ma non di anoressia, non di come curare delle ragazze malate. Semplicemente si parlerà di Nolita, di unazienda che sa provocare pur di riuscire a farsi notare.
Il gioco è vecchio quanto la pubblicità: per attirare lattenzione ci vuole qualcosa che colpisca duro e cosa cè di meglio di unimmagine scandalosa? Si sa: la pubblicità è lanima del commercio, ma che centra il commercio con i corpi dolenti delle ragazzine?- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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