«Non confondete il lato umano con i contratti»

BergamoLa Nuova Termostampi di Lallio non ci sta. Dopo le polemiche per il licenziamento di un’operaia entrata in coma da un anno e mezzo, l’amministratore delegato della società bergamasca interviene per precisare le ragioni dell’accaduto ed esprimere il dispiacere per la sovrapposizione tra un caso umano drammatico e gli aspetti legali della vicenda. Proprio di questi aspetti legali si occuperà ora il Ministero del Lavoro, che ha annunciato ieri l’invio dei propri ispettori a Bergamo per un’indagine. «In azienda siamo tutti molto dispiaciuti», dice Maria Nella Manzoni, alla guida degli 80 addetti che sono convinti nel descrivere una realtà interna completamente diversa, quella di un’azienda attenta al fattore umano, in cui il dipendente non è un numero ma una persona. «Un episodio triste – aggiunge l’amministratore delegato – in cui una procedura corretta e di natura contrattuale e giuridica è stata sovrapposta a un caso umano drammatico, rispetto al quale ci sentiamo di rinnovare la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia».

Intanto il clamore del caso è arrivato al Ministero del Lavoro, che ha deciso di intervenire: «Abbiamo già disposto, tramite la nostra direzione generale per l'attività ispettiva - ha affermato il sottosegretario con delega alle Politiche sociali, Nello Musumeci - una verifica dei fatti denunciati dalla stampa. La dignità della persona viene prima di ogni profitto d'impresa e se fossi l'amministratore chiederei scusa ai familiari».

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