
Cosa significa mangiare senza vedere e senza sentire? In un mondo dove il cibo è spesso ridotto a una foto su Instagram o a una recensione in una story, fermarsi a riflettere sul valore sensoriale e inclusivo del gusto sembra un lusso. Eppure, è quello che è accaduto a Milano, durante l'evento che ha celebrato i dieci anni della collaborazione tra TreValli Cooperlat e la Lega del Filo d'Oro: un patto di solidarietà che si rinnova, e si evolve, con il progetto «Alimentiamo la Vita Insieme». L'iniziativa, nata per sostenere la campagna 5x1000 della Fondazione che dal 1964 si occupa di persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriali, ha offerto ai presenti un'esperienza che difficilmente si dimentica. Un vero e proprio viaggio sensoriale alla scoperta di cosa significhi vivere e nutrirsi senza i due sensi che guidano normalmente il nostro rapporto col cibo: la vista e l'udito.
Ai partecipanti è stato chiesto di indossare una benda sugli occhi e cuffie isolanti. Immersi nel silenzio e nel buio, ci siamo ritrovati a esplorare i piatti con mani e bocca, affidandoci unicamente al tatto, all'olfatto e al gusto. Una forchetta incerta, un boccone esitante, il profumo che diventa orientamento, il sapore che è quasi un'ancora. Ed è lì, nel disorientamento, che si fa strada la comprensione: per tanti bambini assistiti dalla Lega del Filo d'Oro, questa è la quotidianità. La tavola non è solo nutrimento, ma un campo di battaglia e di scoperta. Riconoscere una consistenza, distinguere un sapore, poter scegliere ciò che piace o che non piace diventa un atto di autonomia e, soprattutto, di dignità.
«Manipolare il cibo per chi non vede e non sente è una ricchissima esperienza sensoriale ci ha spiegato uno degli operatori ed è anche un modo per esprimersi». Così, un cucchiaio di crema al formaggio o una mousse di frutta diventano strumenti educativi, leve per comunicare, per uscire dall'isolamento e sperimentare il mondo. TreValli Cooperlat, cooperativa agroalimentare con sede a Jesi, ha abbracciato questa missione con convinzione. «Il supporto alla Lega nasce dal desiderio autentico di contribuire a una società più coesa ha detto Marco Mazzarini, Direttore Generale In quanto cooperativa, crediamo nel valore dello scambio, della crescita condivisa». Un impegno che si traduce in azioni tangibili: finanziamento di cucine didattiche, laboratori di logopedia, percorsi riabilitativi nei centri della Fondazione, attività con le famiglie e momenti di formazione anche per i dipendenti della cooperativa. Ma la forza del progetto «Alimentiamo la Vita Insieme» sta anche nella sua capacità di unire mondi apparentemente distanti: i consumatori che acquistano un prodotto TreValli possono oggi sentirsi parte di un gesto più grande, partecipando alla campagna del 5x1000. Una campagna diffusa in oltre 2500 punti vendita in tutta Italia, che non chiede acquisti, ma attenzione. Sensibilità.
Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d'Oro, ha sottolineato il valore di questa lunga alleanza: «È un esempio virtuoso di come il successo imprenditoriale possa andare di pari passo con l'impegno sociale. Il 5x1000 rappresenta uno strumento gratuito ma prezioso, che ci permette di raggiungere sempre più persone». A ricordarlo con forza anche Massimiliano Dona, Presidente di Unione Nazionale Consumatori: «La collaborazione tra imprese e organizzazioni sociali rappresenta un modello da valorizzare. Supera le diffidenze, mette al centro la trasparenza e il bene comune». E in quell'esperienza bendata e silenziosa, che per pochi minuti ci ha privati della nostra comfort zone sensoriale, è arrivata la vera lezione dell'evento: il gusto è molto più di un piacere.
È una forma di libertà. Per chi vive nel buio e nel silenzio, poter dire «questo mi piace» è già una conquista. È autodeterminazione.E allora sì, «alimentare la vita» non è solo uno slogan. È un modo di stare al mondo. Insieme.