Forse sarà arte, di certo i writer imbrattano i muri delle case, da qui le azioni contro di loro per pulire Milano dove si registra un secondo caso di graffitaro che ha espiato la pena a cui era stato condannato impegnandosi in azioni sociali a favore del Comune. Un primo writer aveva lavorato un mese fa a favore di alcuni anziani estinguendo così il debito verso l’amministrazione comunale. Altri cinque, imputati in tre procedimenti penali, saranno o già sono impegnati in attività utili alla collettività e ieri il caso dell’imbrattatore che espierà dedicando 70 ore alla cura dei disabili, rendendosi così finalmente utile.
Ha ricordato il vice sindaco Riccardo De Corato: "Si tratta di un italiano che, accusato di imbrattamenti nel centro storico in data 5 gennaio 2009, ha concluso le 70 ore di attività presso un centro per disabili. Un mese fa un altro writer aveva risarcito l'Amministrazione lavorando presso un centro per anziani. L'udienza per entrambi, presso il giudice di pace, è attesa per il prossimo 5 luglio. Quando il reato potrà dichiararsi estinto se l'attività riparatoria sarà ritenuta soddisfacente. Il Comune continua su questa strada, secondo il principio che chi rompe paga. L'attività di volontariato presso anziani e disabili rende così i graffitari utili alla collettività".
Il processo, nel quale il Comune è parte civile, ruota attorno ad atti di vandalismo due inverni fa, disegni e vernici spray a sporcare alcuni esercizi commerciali e un'edicola situati in corso Vittorio Emanuele, via Dante, largo Cairoli e foro Bonaparte.
Non solo multe: writer condannati ai lavori sociali
L’ultimo graffitaro beccato a imbrattare Milano dedicherà 70 ore alla cura degli handicappati
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