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Novara, imprenditore ucciso in un agguato: colpo di pistola al petto

Freddato con un colpo di pistola Ettore Marcoli, 35 anni. Il padre che era nella palazzina di fronte a quella dove è avvenuto l'omicidio, nella cava di Romentino, ha dato l'allarme. Dopo lo sparo un'auto si è allontanata nella notte

Novara, imprenditore ucciso in un agguato: colpo di pistola al petto

Novara - Lo hanno ammazzato con un colpo di pistola ial petto. E' morto così, intorno alle 19, l'imprenditore edile Ettore Marcoli, 35 anni. Il suo corpo senza vita è stato trovato dal padre, che ha dato l'allarme ai carabinieri, nel suo ufficio di Romentino, a una decina di chilometri da Novara. Le modalità in cui Marcoli è stato ucciso, fanno pensare ad una vera e propria esecuzione.

L'azienda di Marcoli stava attraversando un momento di difficoltà economiche. L'uomo, che aveva 35 anni, lascia la moglie Susanna e un figlio, Lorenzo, di appena 6 mesi. A trovare il cadavere, negli uffici della cava di loro proprietà a Romentino, è stato il padre Ezio, che insieme a un fratello aveva dato vita all'impresa di famiglia. Una ditta molto nota nel novarese, dove tra le tante opere aveva realizzato anche l'ultimo lotto della tangenziale. La crisi economica, negli ultimi mesi, si era però fatta sentire e l'azienda era in difficoltà.

Negli uffici di Romentino, dove è stato trovato il cadavere, sono intervenuti i carabinieri, guidati dal comandante provinciale, colonnello Pasquale Capriati, e dal maggiore Emanuele Caminada. Sul posto era presente anche il magistrato di turno, Ciro Caramore. Al momento gli investigatori, che mantengono il massimo riserbo, non escludono nessuna ipotesi.

Un colpo di pistola, poi la fuga di un'auto nella notte. E' quanto ha visto Ezio Marcoli, il padre di Ettore. L'uomo si trovava nella palazzina di fronte a quella in cui è avvenuto l'omicidio. Con lui c'era anche un dipendente della ditta. Il custode della cava, che ha il suo alloggio proprio accanto all'ufficio in cui si è consumata la tragedia, si era invece allontanato. E' questa la prima ricostruzione dell'accaduto secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri che indagano sull'omicidio. Ettore Marcoli si trovava nel suo ufficio, nella palazzina a sinistra dell'ingresso alla cava di Romentino. Il padre e il dipendente della ditta, invece, erano nella palazzina di fronte. I due hanno udito il colpo di pistola intorno alle 19 e si sono subito precipitati nel cortile, dove hanno fatto in tempo a vedere un'auto in fuga. Il buio e la velocità hanno però impedito loro di riconoscerla. Quando sono entrati nell'ufficio da cui era arrivato il rumore del colpo di pistola, hanno trovato la vittima seduta alla sua scrivania che ancora agonizzava.

L'allarme è stato immediato, ma i soccorsi sono stati inutili: il proiettile che lo ha colpito al petto non gli ha lasciato scampo. 

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