«Mi chiamo (....) abito in provincia di (....) esattamente a (....) e gestisco una trattoria sin dal 1977 insieme alla mia famiglia. Nel mese di Dicembre 2009 ho ricevuto un avvertimento per pagare il pizzo, come primo atto hanno sparato 9 colpi nella veranda della trattoria dopo poco hanno chiamato invitandomi a pagare e a preparare 20mila euro minacciandomi, con accento calabrese, che se non li avessi consegnati avrebbero bruciato il locale. La prima cosa che ho fatto è stata denunciare il fatto alle forze dellordine. E, con sincerità, ci stanno molto vicini, premetto che in trentanni di onorata attività non ho mai avuto nessun problema di nessun genere né con la clientela né tanto meno con la giustizia, lavorando sempre onestamente.
Da quel maledetto giorno la mia vita è cambiata e avendo una famiglia ho paura. Durante questo periodo non troppo roseo ho dovuto attrezzarmi su consiglio delle forze dellordine installando delle telecamere a circuito chiuso per salvaguardare lincolumità della mia famiglia e della clientela. Una spesa tutta documentata con fatture e denuncie. Mi sono rivolto anche alla Confcommercio di (....) e ad altre associazioni anti-racket per chiedere delucidazioni sul comportamento che avrei dovuto tenere e senza nessuna vergogna se era possibile avere un aiuto economico.
Le risposte che mi sono arrivate sono state solo belle parole; devo ammettere di essere molto deluso ed amareggiato di non aver trovato nessun aiuto. Non è giusto, avrei voglia di chiudere e mollare tutto.
Essendo io un onesto cittadino Italiano e sentendo attraverso i media di denunciare qualsiasi tipo di violenza vorrei chiedere se posso avere anche un piccolo aiuto concreto, questo dalla regione Lombardia mi è stato negato perché il loro bando iniziava a Marzo mentre le mie documentazioni partono da Gennaio.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.