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Nuova influenza, l'Oms: "Ora è pandemia"

Il nuovo virus H1N1 ha causato una pandemia di influenza. L'Oms alza a sei (il massimo) il livello di allerta. E' la prima pandemia dal 1968: sono 27.737 i casi di contagio dalla nuova influenza A finora registrati in 74 Paesi, con 141 decessi

Nuova influenza, l'Oms: "Ora è pandemia"

Ginevra - L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato che il nuovo virus H1N1 ha causato una pandemia di influenza, alzando a sei, il massimo, il livello di allerta. L’annuncio ufficiale è atteso in una conferenza stampa che la direttrice generale dell’Oms, Margaret Chan, terrà a Ginevra alle 18. E' la prima pandemia dal 1968.

Dichiarata la pandemia Sono 27.737 i casi di contagio dalla nuova influenza A finora registrati in 74 Paesi, con 141 decessi. Il livello sei segnala un aumento dell’estensione geografica della diffusione del virus, non necessariamente della sua gravità. "Pandemico significa globale, ma non ha connotazioni di gravità", ha puntualizzato il portavoce dell’Oms, Gregory Hartl. E' probabile che la decisione sia stata presa a seguito dell’ampia diffusione della nuova influenza A nello stato di Victoria, in Australia (cinque ricoveri e un migliaio di contagi), che segnala che l’emergenza non riguarda più il solo Nordamerica.

Il periodo pandemico Il periodo pandemico si raggiunge quando è aumentata e prolungata la trasmissione nella popolazione in generale. L’influenza è ben conosciuta da secoli ma il virus influenzale è stato identificato solo nel 1933; il virus infetta sia gli uomini che una larga fascia di uccelli e mammiferi. I virus influenzali umani sono raggruppati in tre tipi: A, B e C, l’ultimo dei quali di scarsa importanza per l’uomo. Il virus influenzale di tipo A è quello maggiormente diffuso, causa generalmente malattie più gravi rispetto agli altri due, è la causa della maggior parte delle epidemie stagionali ed è l’unico che abbia generato pandemie.

Alla base della epidemiologia dell’influenza vi è la marcata tendenza di tutti i virus influenzali a variare, cioè ad acquisire cambiamenti nelle proteine di superficie che permettono loro di aggirare la barriera immunitaria presente nella popolazione che ha contratto l’infezione negli anni precedenti.

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