Un'app per parlare con i morti: l'intelligenza artificiale riporta in vita i nostri cari

L'applicazione per parlare con i defunti ricreati con l'AI è sempre più utilizzata, ecco in cosa consiste

Un'app per parlare con i morti: l'intelligenza artificiale riporta in vita i nostri cari
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L'intelligenza artificiale sta diventando sempre più parte delle nostre vite, e con una recente applicazione è addirittura arrivata a compiere l'impossibile, ossia mettere in contatto le persone con i loro cari estinti. Naturalmente la tecnologia non è in grado di riportare in vita i morti, tuttavia può creare immagini con le loro sembianze, fino a simulare la loro voce. A quanto pare, non sono pochi coloro che sarebbero disposti a ricorrere all'AI per poter parlare con i propri affetti scomparsi.

Insomma, ci si ritrova catapultati nella serie distopica sci-fi Black Mirror. L'idea di creare un'app in grado di mettere in contatto le persone con i propri cari è venuta in mente alla startup americana 2Wai. Calum Worthy, co-fondatore e responsabile dello sviluppo del business, ha recentemente pubblicato su X una clip in cui viene mostrato che cosa sarà in grado di fare l'applicazione. Nel video, si vede una giovane donna incinta che parla al telefono con quella che dovrebbe essere sua madre. Le due discutono della gravidanza. Poi, alcune scene dopo, abbiamo la stessa giovane donna, con in braccio il bambino ormai nato, parlare ancora con la madre defunta e chiederle di raccontare al piccolo le storie che un tempo raccontava a lei. Al termine del video, ci viene spiegato che, quando era ancora in vita, la nonna del bambino aveva registrato diversi video per addestrare il suo avatar 2wai. Qualcosa di emotivamente molto forte, che ha diviso l'opinione pubblica.

L'applicazione è già disponibile su App Store, e presto sarà pronta anche per Android. Oltre a ricreare le persone defunte, l'intelligenza artificiale è progettata per creare l'avatar di chi desideriamo, anche personaggi celebri, o frutto dell'immaginazione. Si può anche creare una perfetta copia digitale di noi stessi.

L'applicazione ha suscitato però diverse critiche e preoccupazioni.

Sotto il post di Calum Worthy non sono mancate critiche e attacchi. In molti hanno espresso disagio. Non sono mancati però coloro che hanno difeso il prodotto, considerandolo uno strumento per preservare i ricordi e aiutare le persone a elaborare il dolore.

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