Cronaca locale

«Il nuovo decreto sugli scali mette a rischio la vendita Sea»

«I guadagni caleranno di 30 milioni l’anno». L’assessore Talamona: «Cifre sbagliate, l’operazione andrà avanti»

«Il nuovo decreto sugli scali mette a rischio la vendita  Sea»

sul carburante, nuovi criteri per il calcolo dei diritti aeroportuali. «Gli scali italiani - sostiene Assaeroporti, che annuncia ricorso - non potranno portare avanti gli investimenti sulla sicurezza già previsti, perché non avranno la disponibilità finanziaria. Se il governo taglierà 200 milioni di euro in termini di ricavi agli aeroporti, gli scali dovranno mettere in mobilità un elevato numero di persone». Ripercussioni che, denuncia il segretario della Fit-Cisl Lombardia Dario Balotta, peseranno per la sola Sea, che gestisce gli scali di Linate e Malpensa, nell’ordine di «30 milioni di euro all’anno». Perdite che secondo il sindacalista della Cisl faranno «aumentare l’incertezza della privatizzazione di Sea, poiché agli acquirenti sono state cambiate le carte in tavola. Albertini farebbe meglio a sospendere la vendita per evitare un’asta al ribasso. Anche Sea, però, potrebbe essere costretta a tagliare il costo del lavoro riducendo l’occupazione di almeno 300 unità».
Nessuna dichiarazione da parte di Sea. Ma fonti aeroportuali rivelano che le perdite per la società che gestisce gli scali milanesi potrebbero essere di molto superiori, addirittura il doppio, della stima riferita da Balotta. L’assessore al Bilancio del Comune, Mario Talamona, smentisce invece ricadute negative sulla privatizzazione. Intanto, riferendosi a Balotta, ricorda che «qualcuno sosteneva che il valore base d’asta di Sea non potesse essere inferiore a 745 milioni di euro, ed è stato smentito. Se si tratta della stessa persona che ora fa i conti sulle perdite, sarebbe meglio che ci pensasse meglio». Talamona sottolinea che i 600 milioni calcolati come prezzo base per la vendita del 33% di Sea «sono stati ponderatamente giudicati una cifra valida, e continuiamo ad essere fiduciosi che, al di là di queste misure impreviste, il valore delle azione potrà essere adeguatamente apprezzato. Qualsiasi investitore dovrà valutare l’acquisto con un’orizzonte futuro ampio, tenendo conto ad esempio gli sviluppi previsti per Malpensa».
A proposito della gara, il bando appena emesso dal Comune segnala alle 17 del 24 ottobre il termine per la presentazione delle «manifestazioni di interesse» per la privatizzazione. «Per un periodo di sei mesi dalla stipulazione del contratto - prosegue il bando - non sarà possibile trasferire la partecipazione, né potranno intervenire eventuali modifiche» della composizione dell’eventuale cordata.

Confermata anche l’intenzione di definire un patto parasociale che assicurerà all’acquirente della quota la possibilità di nominare due rappresentanti nel cda di Sea.
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