Odio razziale, sterminata una famiglia rom

Berlino Thilo Sarrazin, il controverso consigliere della banca centrale tedesca, da anni impegnato in una sorta di crociata contro gli immigrati, soprattutto islamici, per il momento rimane al suo posto: dopo i suoi ultimi commenti al vetriolo, questa volta contro gli ebrei, e la pubblicazione di un libro già bollato come xenofobo, il consiglio della Bundesbank ha preso le distanze da lui, ma in futuro potrebbe prendere misure ben più severe.
La Spd non è stata così clemente nei confronti del suo esponente di vecchia data, già ministro delle Finanze della città-Land di Berlino, e ha deciso di avviare la procedura di espulsione dal partito del banchiere 65enne.
Le posizioni di Sarrazin contro gli immigrati sono note da tempo e già nei mesi scorsi anche la Cancelliera Angela Merkel lo aveva criticato, ma mai la protesta e l’indignazione contro l’ex ministro avevano raggiunto toni così accesi.
Sarrazin ha presentato ieri a Berlino il suo libro sull’immigrazione, intitolato «La Germania si distrugge da sola - Come mettiamo a rischio il nostro Paese». Ma l’ennesima polemica montava già dal giorno prima. Intervistato dal domenicale Welt am Sonntag, Sarrazin ha sostenuto che «tutti gli ebrei condividono un gene particolare, come i baschi condividono un certo gene che li differenzia dagli altri». Un’affermazione che ha subito suscitato dure critiche da parte dei ministri degli Esteri, Guido Westerwelle, della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg, e della stessa Merkel, che l’ha definita «totalmente inaccettabile».
Nel libro Sarrazin afferma tra l’altro che la Germania non può trasformarsi in un Paese in cui «noi siamo stranieri nel nostro stesso Paese», e ribadisce le sue teorie secondo cui gli immigrati, soprattutto quelli che provengono dalla Turchia, abbassano il quoziente di intelligenza del popolo tedesco, rendendo in media «tutti più stupidi».
Di fronte a queste opinioni, ma anche alle crescenti critiche dell’opinione pubblica, il consiglio della Bundesbank si è riunito in seduta straordinaria e ha preso ufficialmente le distanze da Sarrazin.

Con le sue dichiarazioni, egli danneggia la reputazione della Bundesbank e ignora «continuamente, in modo serio e in misura crescente», i propri obblighi di membro del consiglio direttivo, ha fatto sapere il consiglio. Mai nella sua storia la Bundesbank aveva preso una simile iniziativa.

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