In vista del voto finale slittato a oggi, la Casa delle libertà ha trovato un accordo sulla legge per l'inappellabilità delle sentenze di assoluzione, rinviata al Parlamento dal presidente della Repubblica. E nel comitato dei nove della commissione Giustizia della Camera, convocato per fare il punto sugli emendamenti, passano tre modifiche della maggioranza. «Abbiamo cambiato il testo seguendo le indicazioni del presidente della Repubblica», ha detto Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia. Di avviso diametralmente opposto della diessina Anna Finocchiaro: il testo è stato peggiorato. Con la prima modifica si prevede che il Pm possa presentare appello contro la sentenza di proscioglimento solo nel caso in cui emerga una nuova prova considerata «decisiva». Per quanto riguarda i motivi per cui le parti possono presentare ricorso in Cassazione, il secondo emendamento della commissione prevede che ci si possa rivolgere alla Suprema corte anche quando non sia stata «assunta» una prova decisiva.
Ma questa però dovrà già essere emersa nella fase dell'istruzione dibattimentale. Altrimenti non vale. Infine la Cdl ha ritoccato la norma transitoria: quella che riguarda i processi in corso al momento dell'entrata in vigore della legge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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