Hanno lasciato il municipio verso le 13,30, dopo una notte di «okkupazione» e una mattinata di trattative, lasciandosi dietro danneggiamenti e polemiche. Si è conclusa così, dopo quasi 24 ore, la «presa» da parte di una cinquantina di persone militanti o comunque fomentate da Action della sede del III municipio in via Goito. Unoperazione di protesta ma anche di devastazione, incominciata mercoledì pomeriggio per manifestare contro il mancato rinnovo della convenzione con Action per la gestione dello sportello dellemergenza abitativa dello stesso municipio. Duecento gli «okkupanti», poi scesi a cinquanta durante la notte di bivacco negli uffici resi impraticabili e invasi dai fogli e dai documenti buttati giù dagli archivi e finiti a centinaia anche nella strada sottostante. Poi ieri unaltra mattinata di blocco dellattività amministrativa del municipio e di trattative, alle quali ha partecipato anche il presidente, Orlando Corsetti, oltre al parlamentare Prc Francesco Caruso e il capogruppo capitolino Pdci Fabio Nobile. La trattativa continuerà lunedì con un tavolo comune. Ma i manifestanti, oltre allimpunità dopo un giorno di abusi e vandalismi (la valutazione dei danni è stata fatta ieri dai vigili urbani), hanno già incassato una mezza vittoria: lipotesi a cui si lavora, infatti, è quella di tenere aperto lo sportello affidandolo al Network Diritti, una rete di cui fa parte anche Action.
Insomma, limpressione è che ancora una volta il Campidoglio si sia piegato alle intemperanze della sinistra più estrema. Paradossale la risposta che il presidente della federazione romana di An, Giovanni Alemanno, si è sentito dare dal prefetto Achille Serra alle sue richieste di intervenire: «Le forze dellordine non possono intervenire - ha spiegato il prefetto - perché il presidente del III Municipio, Corsetti, esponente della Margherita, non ha sporto nessuna denuncia. Non solo, alle autorità di Polizia che lo hanno contattato ieri sera (mercoledì sera, ndr) ha risposto che gli occupanti erano dei suoi ospiti e quindi non era necessario nessun intervento». Motivo per il quale Alemanno chiede la testa di Corsetti, perché «un presidente che non difende la propria istituzione dovrebbe avere il pudore di dimettersi». E mentre il capogruppo di An in consiglio comunale Marco Marsilio sottolinea che «gli amici della sinistra capitolina si stanno rivelando per quello che sono, criminali senza scrupoli», il deputato di An Fabio Rampelli non si sorprende più di tanto: «Siamo alle solite. Action è libera di spadroneggiare in tutta Roma forte della tolleranza dimostrata dal Comune». «Action continua a ricattare il III municipio e il Campidoglio - dice il consigliere comunale di An Luca Malcotti -.
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