Leggi il settimanale

Open Championship Ecco i rivali della famiglia torinese

Non è un caso se sul dizionario, alla voce «storia del golf», c’è stampato a chiare lettere Saint Andrews: perché è qui che dal 1860, per ben trenta volte, si è disputato l'Open Championship ed è dunque qui che, più di ogni altro luogo al mondo, si sono scritti gli annali di questo sport. Annali che ci raccontano che un solo campione è riuscito nell'impresa di vincere qui il titolo per ben due volte: manco a dirlo, Tiger Woods, nel 2000 e nel 2005.
Dunque cosa dobbiamo aspettarci? Difficile a dirsi; di sicuro c’è la speranza degli inglesi di aver finalmente scovato il vero erede del grande Nick Faldo: quel Justin Rose che nelle ultime sei settimane in America ha sbancato il Pga Tour. Un'altra certezza che abbiamo è che i connazionali di Rose (Poulter, Donald e Casey) non se ne staranno lì con le mani in mano, a lasciare all'amico tutte le luci delle ribalta. Certo che no. Come pure potremmo giurare sulla voglia di Jimenez di perpetuare il momento d'oro dello sport iberico. O su quella di Rory McIlroy di riscattare su un links a lui congeniale la penosa prestazione dello Us Open.
Ma è inutile sottolineare che i nostri occhi (e i nostri cuori) saranno tutti per i fratelli Molinari. Voci di spogliatoio suggeriscono che il percorso scozzese sarebbe troppo "facile" per Francesco. Nel senso che premierebbe poco la sua precisione chirurgica dal tee.

Diverso - dicono - sarebbe il discorso se dovesse soffiare imperioso il vento della Scozia. Sarà. Ma è anche vero che Chicco ed Edoardo stanno vivendo un sontuoso periodo di forma e che certamente saranno tra gli uomini da battere. E mai come ora sognare in grande è stato così lecito.
Isabella Calogero

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica