Ora Padoa-Schioppa ha fretta di blindare la Finanziaria 2008

Il ministro dell’Economia vuole anticipare a luglio le linee guida della legge di bilancio

da Roma

«Mezza» Finanziaria in luglio con i saldi bloccati già nel Dpef e basta con i maxiemendamenti. Questi gli obiettivi di Tommaso Padoa-Schioppa attraverso una modifica dei meccanismi di bilancio. Il ministro dell’Economia ne discute davanti alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Ai Ds, che con Enrico Morando chiedono lo spostamento a settembre del Documento di programmazione economica e finanziaria, Padoa-Schioppa risponde un secco «no». Anzi, il ministro vuole rafforzare i Dpef, blindando i saldi. Ne viene fuori un «super Dpef», quasi una Finanziaria anticipata: a deputati e senatori resta il «contentino» di presentare quanti emendamenti vogliano alla Finanziaria, ma all’interno di saldi contabili immodificabili, fissati con tre mesi di anticipo.
Potrebbe dunque essere luglio il mese clou della discussione sulla finanza pubblica e l’economia. Non soltanto perché il «super Dpef» fissa i termini della manovra economica per l’anno successivo; ma anche perché il governo, aggiunge Padoa-Schioppa, vuole anticipare all’inizio dell’estate la «definizione del patto di stabilità interno» con gli enti decentrati, dai quali dipende circa la metà della spesa pubblica. Al contrario, il presidente della commissione Bilancio del Senato, Enrico Morando, avrebbe preferito un Dpef spostato in settembre, con dati e stime più aggiornati rispetto a luglio. L’ultimo Dpef, difatti, conteneva cifre rivelatesi assolutamente fuori linea (si pensi alle entrate fiscali) rispetto alla realtà.
Padoa-Schioppa, invece, presenta un’ipotesi opposta: non soltanto «raccomanda fortemente» di non spostare il Dpef da luglio a settembre, ma anzi di blindare il Documento di programmazione economica e finanziaria con i saldi di bilancio non più modificabili durante la discussione pre-Finanziaria a livello di governo e durante l’esame in Parlamento. I quattro «pilastri» della nuova Finanziaria sono, secondo il ministro, i saldi nel Dpef, la proibizione di modificarli in Parlamento, piena potestà di emendare attribuita alle Camera, tempi certi per l’esame della manovra. «TPS» dice infine basta sia alle Finanziarie «ipertrofiche», zeppe di misure di ogni genere, sia ai maxiemendamenti che rappresentano «una risposta insoddisfacente a un problema reale».

Molti, alle commissioni Bilancio (ad esempio Lino Duilio, presidente della commissione alla Camera) hanno comunque espresso dubbi sul fatto che la «nuova» Finanziaria possa esordire quest’anno. Procedure a parte, Padoa-Schioppa rileva anche una questione di sostanza: non essendo possibile nei prossimi anni un aumento della spesa pubblica, bisogna invece «spendere meglio».

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