Ordigno incendiario scoperto in porto su camper della polizia

Ordigno incendiario scoperto in porto su camper della polizia

Poteva provocare conseguenze molto serie l’ordigno incendiario, seppure confezionato in forma molto artigianale, che è stato rinvenuto ieri mattina sul tetto di un camper-stazione mobile della Polizia parcheggiata davanti al Terminal traghetti, all’interno della cerchia portuale. L’azione criminosa, che è fallita, è stata rivendicata, poco dopo l’arrivo sul posto degli artificieri, da un gruppo anarchico riconducibile all’area «Anticarceraria e prigionieri» con una mail anonima sul sito di «Controinformazione e Lotta alla repressione». Il testo descrive a sommi capi l’azione e conclude motivando il gesto «per solidarietà ai prigionieri che lottano a Marassi e in tutte le altre carceri».
Questo, comunque, il testo completo del messaggio: «Il 14 agosto a Genova è stata posizionata e accesa una scatola con 3 litri di benzina e innesco sul tetto di una stazione mobile della polizia parcheggiata nel porto, nella zona imbarco traghetti. Il solidarietà ai prigionieri che lottano a Marassi e in tutte le altre carceri». L’ordigno era stato sistemato in una scatola di cartone che conteneva anche un maglione di lana intriso di benzina e una molotov; per innesco erano stati impiegati cubetti di combustibile e fiammiferi. E proprio il tipo di innesco avrebbe convinto gli inquirenti della bontà della rivendicazione: è stato infatti usato in diverse azioni dimostrative soprattutto nell’Italia del nord. In particolare, è lo stesso utilizzato nell’aprile scorso per un attentato ai ripetitori di telefonia mobile sulle alture di Genova.
Su come, poi, l’ordigno sia arrivato sul tetto della stazione della Polizia in una zona adibita solitamente a parcheggio dei mezzi della questura, si fa strada soprattutto l’ipotesi che la scatola usata per contenere la confezione esplosiva sarebbe stata calata da una strada sopraelevata attraverso un cavo di circa 5 metri.


Sul posto hanno operato per alcune ore artificieri, polizia scientifica, personale della Digos e vigili del fuoco. L’intera zona è stata chiusa al traffico, che è poi ripreso, nel primo pomeriggio, dopo che la zona è stata messa in sicurezza ed è stato dichiarato il cessato allarme.

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