Ore di attesa per chi decolla: check-in anticipati di tre ore

Matthias Pfaender

Alla fine bisognerà riabituarsi a chiacchierare durante i viaggi in aereo. Dato che non sarà più possibile portare a bordo libri, riviste, computer e cellulari, i viaggiatori che non riusciranno ad addormentarsi si adatteranno a scambiare qualche parola con il loro vicino, pur di ingannare in qualche modo il tempo.
Non accenna infatti a diminuire, negli aeroporti milanesi, il livello d’allarme adottato dalle forze dell’ordine in seguito agli sventati attentati di Londra di pochi giorni fa. Il bagaglio a mano sui voli che hanno come destinazione la Gran Bretagna, Israele o gli Stati Uniti è tuttora vietato. Niente trolley, beauty-case o borse: l’unico bagaglio consentito è quello contenuto in buste di plastica trasparenti, distribuite dagli addetti delle compagnie aeree, nelle quali sono ammessi solo i biglietti, i documenti, farmaci salvavita con relativa ricetta o certificato medico (se in forma liquida devono essere assaggiati al check-in), occhiali senza custodia, chiavi (ma non quelle elettroniche), latte in polvere o pappe per neonati (anche questi previo assaggio).
Il nuovo sistema di controlli, che l’Enac ha annunciato essere in vigore fino al 31 agosto, richiede un impiego di tempo molto maggiore rispetto alle procedure standard. La British Airways, la compagnia di bandiera del Regno Unito, richiede a suoi passeggeri di presentarsi agli imbarchi con tre ore di anticipo sull’orario del volo, mentre l’Alitalia ne richiede «solo» due.
Ma l’aspetto più appariscente del clima di tensione e di controllo che pervade gli scali di Linate e Malpensa sono, oltre alle file di ore agli imbarchi, i numerosi agenti di polizia e carabinieri che pattugliano l’area. Il «livello 3» di sicurezza, da due giorni in vigore, prevede la presenza di diversi presidi fissi delle forze dell’ordine e di numerose pattuglie col compito di monitorare costantemente gli accessi ai due scali milanesi, dove sabato sono transitate 120mila persone.
È parallelamente aumentata, sui voli in partenza per mete che non facciano parte del trittico delle destinazioni a rischio, la percentuale dei bagagli a mano controllati dagli agenti dopo il passaggio sul nastro. Di solito ne vengono controllati uno su dieci, ma in questi giorni gli zaini e le borse ad essere aperti ed ispezionati hanno raggiunto la metà del totale.


Chi si dimenticasse di depositare tutti gli oggetti di metallo prima di passare dal metal detector, oltre a venire perquisito, sarà obbligato a salire sulla «Ceia 4000», macchina simile nelle fattezze ad un bilancia pesa persone, la cui funzione è di controllare nelle scarpe dei passeggeri l’eventuale presenza nelle suole di coltelli, lame o congegni elettronici.

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